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Io mi ascolto: la new age alimentare

La salute: bisogna rieducarsi

Ahh adesso mi diverto… Allora le ultime che sto sentendo in questo periodo sul cibo: “Ahh io mi ascolto” …ma si può!!! Mai è esistita cavolata più grande in questo momento storico di caos industriale alimentare! Ma ti ascolti cosa? Come se stessi dicendo la roba più sacra che esista sulla terra…sì in effetti ascoltarsi fa parte di un processo interiore sacro ed è bellissimo che una persona si ascolti. Ma quando vado ad un conferenza su un percorso sciamanico sulla dolce medicina degli indiani d’America e il conferenziere mi dice che lui si ascolta quando mangia un gelato in clima autunnale alle 11 di sera mi vengono i brividi e basta. E ti immagino il giorno dopo con il naso colante come minimo o con un mal di testa o con il principio di qualche malessere stagionale, nonché con un picco glicemico da montagne russe di Disneyworld. Allora… che tutti oggi parlino di cibo mi sta veramente rivoltando le budella come se fossi appunto scesa da una montagna russa, quelle dove la macchinetta in cui sei sopra ti porta in un picco così alto che poi quando precipiti e scendi ci metti dieci minuti a pronunciare il tuo nome. Io sono una esperta del mio settore, la terapia alimentare, ovvero è da cinque anni che studio con passione e dedizione il cibo e i suoi effetti, ho frequentato una scuola seria, la migliore di Europa e ho provato su di me quel che dico, che studio, che propongo. Mi sono curata da diversi problemi e ogni giorno approfondisco con la pratica e lo studio il tema cibo. E mi seguono ormai da anni persone che mettendo in pratica in modo serio la terapia alimentare hanno risolto diversi problemi e migliorato nettamente il loro stato di salute. E ad un certo punto della serata mi sento dire dal conferenziere perché nella scelta del cibo bisogna ascoltarsi. E ti giuro che gli sarei volata addosso. Quando io ho scoperto di essere pre diabetica ero presa da questa moda new age di ascoltare il cibo di cui avevo bisogno e cosa sceglievo? Ovviamente i dolci e che dolci? I biscotti dell’era industriale, la brioche al bar, il marocchino e poi il dolcetto dopo il pasto…sì sì mi ascoltavo ….poi inizio il mio percorso di terapia alimentare e ho capito che è una gran cavolata dire sul cibo : “Ma io mi ascolto”. Infatti chi è che me lo dice sempre? Persone che hanno sempre qualche problema di salute (e chi non ne ha?) oppure sono in sovrappeso. Ed ecco il mitico conferenziere che con aria spavalda pronuncia: “perché se adesso ho voglia di un gelato me lo mangio”. Ed io parto con la diagnosi, lo osservo e noto che il conferenziere è palesemente fuori  peso forma per cui per me il suo ascoltarsi non vale proprio niente in questo caso e se non è in peso forma ha qualche problemuccio con la glicemia e un bel pancreas contratto e un bel fegato infuocato. Poi continua dicendo che una sua amica al ristorante sempre praticando l’arte dell’ascolto sul cibo gli ha fatto attendere non so quanto prima di ordinare  ed io dico dentro di me  : “non è certo perché ti ascolti che hai difficoltà ad ordinare al ristorante con il cibo e le preparazioni di bassissima qualità che propone il 90% della ristorazione oggi. E’ ovvio che hai difficoltà. Una persona che si ascolta un minino, come dici tu, quella robaccia tossica manco se la mette in bocca.  E trova una alternativa costruttiva: offrire per esempio con un sorriso affascinante un bel pacco di pasta di riso integrale e se necessario anche il sugo bio. E’ tutto artificiale. Ma come fai ad ascoltarti? Come?  Tutto quello che una persona nella media mangia ti rovina le papille gustative, l’industria l’ha fatto apposta (forse?), fin da quando sei piccolo con le varie merendine e succhi di frutta ti sei sballato la glicemia. Mi dici poi in questo stato come cavolo fai a scegliere ascoltandoti? Infatti poi lui racconta che il suo bar preferito ha smesso di portagli la sua brioche preferita e che ora va a prendere solo un caffè. Ah sì sì siamo messi bene che uno pieno di tossine del caffè e di grassi di brioche artificiale con zuccheri velenosi mi dica di ascoltarmi quando scelgo il cibo. Mi si accappona la pelle e basta. George Osawa non si curò dalla tubercolosi e creò la macrobiotica curando milioni di persone ascoltandosi e mangiando brioche e gelati alle 23. Ritornò alle origini.  “Il processo di trasformazione dei chicchi interi in farine, attraverso la setacciatura e i vari processi di raffinazione aveva preso diversi secoli in Occidente, per cui il deterioramento biologico della gente era stato molto graduale ma questo deterioramento si produsse in Oriente molto rapidamente” da Sugar blues. Ed è quello che capì George (non Clooney ma Osawa), appena si introdussero in Giappone la carne e il riso brillato e le farine il popolo giapponese dopo anni di veganesimo si ammalò. “Riso bianco voleva dire novità, modernità, raffinatezza e civiltà, sotto un certo punto di vista. Fu accettato ovunque soffiasse quello che si pensava fosse un vento di modernità. Nella sua scia lasciò improvvisi focolai di nuova malattia, che dai sintomi fu chiamata ber iberi, che in senegalese vuol dire debolezza. Quando le prime manifestazioni del beri beri seguirono all’introduzione del riso brillato in Giappone, la gente del popolo capì quale fosse la soluzione. Le abitudini tradizionali, fortunatamente ancora fresche nella memoria, suggerivano di tornare ad una alimentazione all’antica, al riso integrale, e chi lo faceva stava bene, perché con esso ritornava sano e integro” da Sugar blues p 142. Questo è il panorama raffinato che offrono oggi il 95% dei nostri bar e dei nostri ristoranti. Si mangia così. E allora su che basi ti ascolti?  Che cosa hai ascoltato se desideri una brioche del bar e il caffè brasiliano? Sono certa che le tue cellule nel profondo ricordano come

Io mi ascolto: la new age alimentare

La salute: bisogna rieducarsi

Ahh adesso mi diverto… Allora le ultime che sto sentendo in questo periodo sul cibo: “Ahh io mi ascolto” …ma si può!!! Mai è esistita cavolata più grande in questo momento storico di caos industriale alimentare! Ma ti ascolti cosa? Come se stessi dicendo la roba più sacra che esista sulla terra…sì in effetti ascoltarsi fa parte di un processo interiore sacro ed è bellissimo che una persona si ascolti. Ma quando vado ad un conferenza su un percorso sciamanico sulla dolce medicina degli indiani d’America e il conferenziere mi dice che lui si ascolta quando mangia un gelato in clima autunnale alle 11 di sera mi vengono i brividi e basta. E ti immagino il giorno dopo con il naso colante come minimo o con un mal di testa o con il principio di qualche malessere stagionale, nonché con un picco glicemico da montagne russe di Disneyworld. Allora… che tutti oggi parlino di cibo mi sta veramente rivoltando le budella come se fossi appunto scesa da una montagna russa, quelle dove la macchinetta in cui sei sopra ti porta in un picco così alto che poi quando precipiti e scendi ci metti dieci minuti a pronunciare il tuo nome. Io sono una esperta del mio settore, la terapia alimentare, ovvero è da cinque anni che studio con passione e dedizione il cibo e i suoi effetti, ho frequentato una scuola seria, la migliore di Europa e ho provato su di me quel che dico, che studio, che propongo. Mi sono curata da diversi problemi e ogni giorno approfondisco con la pratica e lo studio il tema cibo. E mi seguono ormai da anni persone che mettendo in pratica in modo serio la terapia alimentare hanno risolto diversi problemi e migliorato nettamente il loro stato di salute. E ad un certo punto della serata mi sento dire dal conferenziere perché nella scelta del cibo bisogna ascoltarsi. E ti giuro che gli sarei volata addosso. Quando io ho scoperto di essere pre diabetica ero presa da questa moda new age di ascoltare il cibo di cui avevo bisogno e cosa sceglievo? Ovviamente i dolci e che dolci? I biscotti dell’era industriale, la brioche al bar, il marocchino e poi il dolcetto dopo il pasto…sì sì mi ascoltavo ….poi inizio il mio percorso di terapia alimentare e ho capito che è una gran cavolata dire sul cibo : “Ma io mi ascolto”. Infatti chi è che me lo dice sempre? Persone che hanno sempre qualche problema di salute (e chi non ne ha?) oppure sono in sovrappeso. Ed ecco il mitico conferenziere che con aria spavalda pronuncia: “perché se adesso ho voglia di un gelato me lo mangio”. Ed io parto con la diagnosi, lo osservo e noto che il conferenziere è palesemente fuori  peso forma per cui per me il suo ascoltarsi non vale proprio niente in questo caso e se non è in peso forma ha qualche problemuccio con la glicemia e un bel pancreas contratto e un bel fegato infuocato. Poi continua dicendo che una sua amica al ristorante sempre praticando l’arte dell’ascolto sul cibo gli ha fatto attendere non so quanto prima di ordinare  ed io dico dentro di me  : “non è certo perché ti ascolti che hai difficoltà ad ordinare al ristorante con il cibo e le preparazioni di bassissima qualità che propone il 90% della ristorazione oggi. E’ ovvio che hai difficoltà. Una persona che si ascolta un minino, come dici tu, quella robaccia tossica manco se la mette in bocca.  E trova una alternativa costruttiva: offrire per esempio con un sorriso affascinante un bel pacco di pasta di riso integrale e se necessario anche il sugo bio. E’ tutto artificiale. Ma come fai ad ascoltarti? Come?  Tutto quello che una persona nella media mangia ti rovina le papille gustative, l’industria l’ha fatto apposta (forse?), fin da quando sei piccolo con le varie merendine e succhi di frutta ti sei sballato la glicemia. Mi dici poi in questo stato come cavolo fai a scegliere ascoltandoti? Infatti poi lui racconta che il suo bar preferito ha smesso di portagli la sua brioche preferita e che ora va a prendere solo un caffè. Ah sì sì siamo messi bene che uno pieno di tossine del caffè e di grassi di brioche artificiale con zuccheri velenosi mi dica di ascoltarmi quando scelgo il cibo. Mi si accappona la pelle e basta. George Osawa non si curò dalla tubercolosi e creò la macrobiotica curando milioni di persone ascoltandosi e mangiando brioche e gelati alle 23. Ritornò alle origini.  “Il processo di trasformazione dei chicchi interi in farine, attraverso la setacciatura e i vari processi di raffinazione aveva preso diversi secoli in Occidente, per cui il deterioramento biologico della gente era stato molto graduale ma questo deterioramento si produsse in Oriente molto rapidamente” da Sugar blues. Ed è quello che capì George (non Clooney ma Osawa), appena si introdussero in Giappone la carne e il riso brillato e le farine il popolo giapponese dopo anni di veganesimo si ammalò. “Riso bianco voleva dire novità, modernità, raffinatezza e civiltà, sotto un certo punto di vista. Fu accettato ovunque soffiasse quello che si pensava fosse un vento di modernità. Nella sua scia lasciò improvvisi focolai di nuova malattia, che dai sintomi fu chiamata ber iberi, che in senegalese vuol dire debolezza. Quando le prime manifestazioni del beri beri seguirono all’introduzione del riso brillato in Giappone, la gente del popolo capì quale fosse la soluzione. Le abitudini tradizionali, fortunatamente ancora fresche nella memoria, suggerivano di tornare ad una alimentazione all’antica, al riso integrale, e chi lo faceva stava bene, perché con esso ritornava sano e integro” da Sugar blues p 142. Questo è il panorama raffinato che offrono oggi il 95% dei nostri bar e dei nostri ristoranti. Si mangia così. E allora su che basi ti ascolti?  Che cosa hai ascoltato se desideri una brioche del bar e il caffè brasiliano? Sono certa che le tue cellule nel profondo ricordano come

La Routine del mattino per dimagrire senza diete

“Colazione da Re, pranzo da Principe, cena da Povero” recita un vecchio proverbio. Per me, quindi, un cappuccino e due cornetti, grazie. Oppure se siamo a casa due fette biscottate e un velo di marmellata, che è in sostanza la stessa cosa anche se ti fanno credere diversamente. Sorry guys, we can’t! (scrive Nina Gigante, la giornalista di Donna Moderna in un suo post) Perché se trangugiare al volo un caffè o saltare la colazione è una pessima abitudine, farne con costanza una ricca di prodotti super raffinati  è altrettanto dannoso. E ora ti svelo un segreto: Le fette biscottate non sono meglio del cornetto al bar del barista che ha aperto il suo bel sacchetto di plastica e lo ha buttato in forno a temperature altissime per servilo con il cappuccino. Ti puoi illudere che le fette biscottate abbiano meno calorie ma dal punto di vista energetico ha lo stesso effetto delle brioche. E quindi: nel tempo, negli anni vivi sempre più sulle montagne russe con cali di concentrazione sempre più presenti, voglie continue di cibo, soprattutto dolci che non ti lasciamo in pace neanche dopo cena. Con l’effetto che si avrà sempre di più un corpo pesante, rigido e grasso. Ma esiste una routine del mattino che ti fa dimagrire senza diete? Siiiiii… così si intitola l’articolo che la giornalista di Donna Moderna Nina Gigante ha dedicato al mio libro Bye Bye Voglia Di Dolce. Sono Davvero stra ma STra Felice che il mio libro abbia così tanta attenzione dai media. Faccio davvero i salti di gioia. Ormai sono centinaia e centinaia le persone che stanno seguendo la mia routine e stanno rinascendo giorno dopo giorno. Infatti una altra notizia di questi giorni è che il mio libro è andato in ristampa. Per questo motivo è possibile ci siano stati dei ritardi per cui mi scuso. E per festeggiare … per chi ha acquistato il mio libro e non si vuole fermare alla prima colazione del mattino può scrivermi un messaggio Whatsapp al numero 3282128507 ed ha in regalo una consulenza di 30/40 minuti con me o un mio formatore. Nella consulenza  potrò conoscere i tuoi bisogni e i tuoi obbiettivi e se ti potrò aiutare ti spiegherò il mio lavoro e il mio programma Rinascita. Perchè la colazione è il primo pasto del mattino che ti cambia la vita, la linea e migliora la funzionalità di ogni organo ma che fare dopo ? Se non hai idea di cosa sia il principio dell’equilibrio energetico del cibo e conosci solo le molecole come carboidrati e proteine rischi di non godere al massimo dei benefici della colazione in stile Bye Bye voglia di dolce e continuare a mettere su kili su kili. Se il tuo pranzo è ridotto ad una fettina di carne o ad una insalatone e la cena pure il tuo corpo è destinato a diventare giorno dopo giorno più pesante e rigido. E’ il triste destino di chi segue la direzione delle diete moderne. Bisogna capire come dimagrire senza stare a dieta. Questa è la mia specializzazione.  Non ci sono diete sostenibili nel tempo perché tutte le diete anche se ti danno l’illusione di perdere kili sul momento  bloccano il metabolismo sul lungo periodo. Perché? Si usano sempre i soliti alimenti cucinati nello stesso modo. Se vuoi uscire da questo tunnel io sono qui. E ti dico ne vale la pena. Come è scritto nel bellissimo articolo di Nina Gigante ormai anche le celebrità lo hanno capito.  Ti aspetto: scrivimi subito un messaggio su whatsapp al numero 3282128507 e fissa la tua consulenza. Prenderò un numero limitato di persone. E mi raccomando vai subito in edicola e prendi la tua copia di Donna Moderna per illuminare anche tu le tue giornate con la morning routine Giapponese del benessere che ha già conquistato tante celebrità. Love,trust, care Silvia P.S: e se non hai ancora il mio libro nella tua libreria ecco qui il link Libro Bye bye voglia di dolce

I biscotti più buoni della terra

Sono i biscotti più  buoni Terra, anche perché fanno bene alla nostra Madre Terra oltre che alla nostra pancia, provare per credere. Domenica pomeriggio con i nostri amici argentini siamo andati a fare una bella camminata sul monte Musinè, una oretta da Torino. E caspiterina non si aspettavo una salita così importante. Io non sono una triatleta come Leo, il suo amico Nacho e la sua fidanzata Stella. E quando ho visto una camminata in salita di 2 ore e venti mi è venuto un colpo. Oltre tutto ero anche stanca e veramente avrei voluto passare il pomeriggio stravaccata sul divano sotto una coperta (me ne sarei pentita). Mi piace fare movimento ma non sono una patita dei grandi sforzi atletici, cammino tanto con Totò e faccio un po’ di Yoga nella mia routine quotidiana. E così quando ho iniziato a salire non vedevo l’ora che fosse già finita e più guardavo la cima e più mi sembrava lontana la meta. Poi passo dopo passo ho cominciato a sentirmi più energetica, l’energia intorno era bella e quindi decisi di metterci forza e arrivai in cima solo tre minuti dopo i triatleti. E per festeggiare e riempierci di energia ho tirato fuori questi biscotti che avevo fatto la mattina perché mi ero alzata con una tremenda voglia di dolce. Chi ha letto il mio libro sa che io sono stata talmente appassionata di dolci che ero bella ciocciotta e avevo una decina di kili, ero gonfia e mi sono fatta venire pure un bel pre diabete, qualche disturbo alla tiroide e tanto per non farsi mancare nulla la sindrome metabolica.   Ancora oggi che sono guarita e dimagrita quando sono stressata o vivo un momento particolare il dolce è rimasto il richiamo più forte. Forse è anche una maniera di premiarmi. La scorsa settimana è stata super impegnativa e infetti quando mi sono svegliata domenica mattina mi sono detta : voglio proprio coccolarmi. E così ho creato questi biscotti che devo dire che sono piaciuti davvero tanto ai miei amici. Nella vita bisogna anche sapersi premiare però bisogna anche saperlo fare. Io ho imparato grazie alla mia malattia che se cucino io i dolci e li faccio a regola d’arte come ti insegno nel mio libro salvo baracca e burattini ovvero mi tolgo la voglia di dolce e rimango senza sensi di colpa aiutando il mio corpo a restare in equilibrio. I dolci in equilibrio sono una gran figata. E imparare a togliersi la voglia di dolce così diventa divertente e liberatorio. Se non sei ancora del club Bye Bye Voglia di dolce ecco il link : https://www.cucinaincambiamento.com/libro-bye-i-bye-voglia-di-dolce   E poi fammi sapere postando nel gruppo facebook la tua Dieta Naturale in Equilibrio come ti sono venuti i tuoi biscotti.   A me personalmente ricordano quelli della nonna tipiche della zona piemontese delle Langhe però ovviamente in versione light. Biscotti alle nocciole   Ingredienti: -200 g farina di riso -80 g nocciole tostate -40 g farina di grano saraceno -80 g olio di mais/di girasole/di cocco -160 g malto di riso o sciroppo di acero -10 g lievito naturale per dolci -scorza di limone bio grattugiata -granella di nocciole per decorare Procedimento: Trita finemente le nocciole con un mixer, poi uniscile alle farine di riso e di grano saraceno, il lievito e la scorza di limone Mescola insieme l’olio e il malto e versateli a poco a poco sul mix di ingredienti secchi impastando con le mani fino a formare un impasto omogeneo Forma delle palline con le mani e disponile su una teglia ricoperta di carta forno appiattendole leggermente con le dita. Spolverizza ciascun biscotto con granella di nocciole premendo leggermente con le dita per farla aderire Inforna a 180 gradi per 15 minuti circa. Appena estratti dal forno dovranno essere ancora morbidi, si induriranno raffreddandosi..   Facili vero ? Love, trust, care Silvia  

Non hai bisogno di zucchero, hai bisogno di amore (Apple Pie dimagrante per te)

La mia passione sono stati sempre i dolci.   Sin da piccola amavo impastare e creare dolci.   Li amavo talmente tanto che mi trasformai in una zucchero dipendete.   Al mattino iniziavo sempre con i buoni propositi delle fette biscottate con un velo di marmellata e poi durante la giornata mi ritrovano con quella pazza voglia di dolce che mi faceva fermare al bar a prendere un marocchino con una brioche o dal pasticciere a prendere una sfoglia oppure a casa ad aprirmi il vasetto di cioccolata spalmabile e così addio dieta, addio buoni propositi e via libera ai sensi di colpa.   Eh si perché non ti credere che poi stessi bene, a fine giornata ero una specie di zombi, stanca, insoddisfatta, irritabile.   Eh non ti dico poi nel periodo del pre ciclo: avrei sbranato qualsiasi tipo di roba al cioccolato.   Nulla, ad un certo punto dovetti guardare in faccia la realtà: ero una zucchero dipendete.   Se in qualche modo non mettevo in bocca dello zucchero mi sentivo precipitare ma se poi lo mettevo dopo quel momento di euforia precipitavo di nuovo e così avanti in un circolo che proprio virtuoso non era.   Nel mio risveglio post esami del sangue quando scoprì la mia insulino resistenza mi imbattei, non ricordo più come, in un libro che mi fece capire che caspita stessi facendo al mio corpo.   Il libro che mi arrivò come per forza divina o soprannaturale (mettila come vuoi) e che mi salvò la pelle fu: Sugarblues, il mal di zucchero di William Duffy.   E questo passo a p.91 me lo rilessi così spesso che lo imparai a memoria per metterlo in pratica alla lettera:   <<Il dott.Harris sottolineò che il trattamento per l’iperinsulinismo -detta anche erroneamente ipoglicemia- era qualcosa di così semplice che nessuno poteva guadagnarci qualcosa. Il rimedio sta nel fatto di prendersi cura del proprio corpo… Il paziente doveva rinunciare allo zucchero raffinato, alle caramelle, caffè, alle bibite gassate perché questi erano gli alimenti che avevano creato la malattia…… ……. I malati di iperinsulinismo non dovevano più, per nessuna ragione, rendersi dipendenti da qualcun altro per il resto della loro vita, il medico poteva solo insegnare loro cosa non dovevano fare>>   Ok quindi cosa non dovevo più fare? Mangiare zucchero.   Ma mannaggia io adoravo lo zucchero.   Ne ero dipendete ma non lo sapevo.   E qui la cucina naturale mi venne in aiuto.   Feci tre mesi molto intensi di purificazione.   Feci una vera dieta “pazza” che però mi rese molto “slim”: crema di riso e gomasio al mattino con al massimo come variante un po’ di mele cotte, cereale integrale cotto con verdure e verdure di contorno a pranzo e a cena una zuppa di miso, legumi e verdura cotta.   I primi giorni mi sentivo a pezzi, senza caffè, senza la mia dose di zucchero giornaliero che mi tirasse su, avevo persino male alle ossa, nausea, giramenti di testa.   Ma sentivo una cosa: di essere stata intossicata e che il corpo  si stava disintossicando.   Dopo il terzo giorno cominciavo a vedere la luce: la pelle cominciava ad essere bella, io andavo in bagno con regolarità, mi sentivo nuova come se la forza vitale si fosse reimpossessata di me, cominciavo a dormire sonni tranquilli, ero sgonfia e sorridevo senza alcun motivo.   Andai avanti così tre mesi e vidi le mie gambe trasformarsi.   Avevo le gambe di quando avevo 24 anni ma ne avevo 12 in più. La ritenzione idrica era scomparsa, la mia faccia grassoccia che detestavo pure si sgonfiava, i miei capelli erano lucenti, la mia pancia super piatta, nel mio viso non c’era più un brufolo (mi sposai a 33 anni che non mi bastava un correttore per coprire tutti i brufoli) ma soprattutto non avevo più dolori mestruali e avevo un mestruo di 28 giorni.   Fu la mia più grande conquista dopo una vita di cicli irregolari e dolorosi.   E in tutto questo i miei esami del sangue erano veramente a posto.   In tre mesi ero una donna nuova che aveva nel cuore e nella mente mille progetti.   Mi era tornata la voglia di vivere.   Nel tempo di questa trasformazione stavo frequentando i corsi di cucina naturale alla scuola La Sana Gola e cominciavo a creare dei piatti interessanti e non più papponi con cui stavo rischiando il divorzio con il mio marito argentino che mi ripeteva come un mantra che mi aveva sposato con il risotto ai 4 formaggi.   La conquista definitiva però del marito scettico avvenne con le colazioni naturali e soprattutto i dolci naturali. Ti ho scritto un passo del mio libro appena uscito Bye Bye Voglia di Dolce che sta avendo un successo strepitoso per cui verrà tradotto anche in Spagnolo prossimamente… Vuoi essere anche tu parte del movimento Bye Bye Voglia di dolce? Coccolati con questa ricetta, riconquista te stessa e chi ami e prenota la tua copia scrivendomi un whatsapp 3282128507 ti arriverà un bellissimo pacco con un piccolo cadeu (il libro costa 19 euro).   APPLE PIE   Ingredienti per la frolla: 200 grammi di farina di grano saraceno 200 grammi di farina tipo 1 150 grammi di succo di mela 60 grammi di olio extravergine d’oliva 2 cucchiaini di aceto di mele 2 cucchiaini di cremor tartaro 1 pizzico di sale marino integrale   Procedimento: In una ciotola unisci tutti gli ingredienti e impasta fino ad ottenere un impasto omogeneo Forma una palla con l’impasto, avvolgila nella pellicola e fai riposare in frigorifero per 30 minuti   Ingredienti per la farcitura:   -6 mele -100 grammi di uvetta -50 grammi di nocciole -1 limone -1 cucchiaio abbondante di malto di riso o sciroppo di acero (che puoi comprare nei negozi online o al Natura si oppure lo sciroppo d’acero io lo trovo anche alla coop) -1 pizzico di cannella in polvere     Procedimento:   Pela le mele e tagliale a dadini Tosta le nocciole e tritale finemente   In una

Rinasci Donna con le tue amiche (ricetta per te)

La grande forza delle donne sta nella capacità di rinascere. La donna rinasce con il suo sangue ogni mese. Ma Rinasce anche con la menopausa. Durante la menopausa la donna rinasce come guida, come faro che illumina. La donna che non ha più il ciclo è centrata in se stessa per la sua piena espansione come messaggera nel mondo di sue conoscenze e saggezze acquisite. La donna in menopausa è al servizio del mondo per la sua evoluzione. Mentre la donna ciclica è al servizio più della sua famiglia, e con il ciclo forgia la sua sapienza uscendo ed entrando nel suo sangue. Ma sia la donna ciclica che la donna in menopausa per svolgere al meglio la loro missione hanno bisogno di una forza che va coltivata e preservata. Questa grande forza da coltivare e da preservare è l’elasticità/ flessibilità. E’ una forza innata che a volte non pensiamo neanche di avere. Io personalmente l’ho riscoperta migliorando le mie abitudini alimentari e imparando stili di cottura diversi delle verdure e cominciando a cucinare tantissime verdure che prima non conoscevo. Quello che ho scoperto fuoriuscendo dalla cornice della schiavitù delle diete moderne è che riducendo certi cibi e aumentandone di altri con la combinazione di stili di cottura diversi i miei tessuti acquisivano elasticità e io non solo perdevo kili ma acquisivo voglia di vivere, di mettermi in gioco e nuovi orizzonti mentali. Ecco le verdure sono grandi amiche delle donne. Forse sono le migliori amiche. E’ per quello che io nel mio programma la tua Dieta Naturale in Equilibrio inserisco decotti di verdure che cambiano profondamente i tessuti del corpo (anche a volte con verdure un po’ pazze come il daikon, una sorta di ravanello gigante che tra l’altro qua in Spagna è diffusissimo, i cui benefici sono enormi dal punto di vista della elasticità), per questo motivo ho creato un programma Super Silm e ho pure pubblicato un libro Bye Bye Voglia di Dolce (che sarà lanciato il 18 marzo) dove ho inserito anche alcune ricette con le verdure come alleate potentissime per prevenire e annullare la voglia di dolce. Lo sai che se finisci un pasto con un bel piatto colorato di verdure ti passa la voglia di dolce? … ora prova questa mia affermazione con la ricetta che ti regalo per oggi. Se un corpo è teso, è rigido, e non è flessibile ha bisogno di introdurre la qualità della flessibilità, dell’elasticità. Più un corpo è elastico più ha capacità di cambiare il suo peso e i suoi tessuti. E quindi ha più capacità di dimagrire. Nulla ci ha aiuta più delle verdure in questo senso. Per questo in questa festa, in questo giorno così speciale che ci ricorda tutte le qualità delle donne, ti voglio regalare una buonissima ricetta di verdure. Arrosto misto di verdure su purè di sedano rapa : (ecco il sedano rapa io non sapevo neanche cosa fosse prima di diplomarmi alla Sana Gola) Ingredienti: -1 sedano rapa -1 patata piccola -1 zucca delica piccola -2 finocchi -2 cespi di radicchio -2 cipolle -2 rametti di rosmarino -olio extra vergine di oliva -sale marino integrale -pepe (opzionale) Procedimento: 1. Pela il sedano rapa e la patata e tagliali a dadini 2. Lessali per 20 minuti, poi frulla in un frullatore con un po’ di sale 3. In una teglia da forno sistema tutte le altre verdure in un unico strato, condisci con sale e olio e metti in forno a 200° per 30 minuti 4. Servi mettendo il purè di sedano rapa e sopra le verdure arrosto con il loro sugo di cottura 5. Spolvera con rosmarino tritato e pepe Ti auguro di acquisire la qualità dell’elasticità, della flessibilità per vivere al meglio non solo il tuo corpo ma anche ogni tua relazione. Love, trust, care Silvia

Dimagrire con i dolci …ecco una ricetta facile …

Quando ci si mette a Dieta la prima cosa che si leva sono i dolci…   Certo sono pieni zeppi di grassi che poi ti si appicciano alla pancia e alle cosce…   Ma oggi ti racconto un segreto: non tutti i dolci hanno lo stesso effetto…   Se impari a cucinarli come ti insegno io sei a cavallo e poi se ri-equilibri anche gli altri pasti come spiego nel mio metodo la tua Dieta Naturale in Equilibrio  i kili li butti giù senza sentirti a dieta perché ti svelo un altro segreto: con me vivi l’esperienza di una vera e propria scuola di cucina dove non solo impari ricette sfiziose ma pure dimagranti…e impari a cucinare dolci che invece che far ingrassare aiutano a perdere peso togliendo in modo sano la voglia di dolce. E allora che ne dici di iniziare la giornata con questa ricetta che può essere sia una colazione sana che una merenda per grandi e piccini.   Quadrotti di fiocchi di avena e marmellata   Ingredienti: -300 grammi di fiocchi di avena -130 grammi di farina tipo 2 o farina di riso -mezzo cucchiaino di cannella -1 cucchiaino di cremor tartaro -mezzo cucchiaino di sale -170 grammi di malto di orzo o di riso o sciroppo di acero -130 ml di olio di girasole o anche olio extra vergine di oliva poco profumato -4 cucchiai di marmellata di frutta senza zuccheri aggiunti   Procedimento: Preriscalda il forno a 180° In una ciotola unisci i fiocchi di avena, la farina, la cannella, il cremor tartaro e il sale e mescola bene Aggiungi il malto e l’olio Versa metà del composto in una teglia da forno premendolo bene col dorso di un cucchiaio Distribuisci uniformemente la marmellata, poi versa sopra il restante impasto, pareggiando la superficie con il dorso di un cucchiaio Cuoci per 20 minuti Lascia raffreddare   Nota: questi quadrotti si conservano in un contenitore ermetico con coperchio in frigorifero fino a 2 settimane Trovi il malto in tutti i Natura si di Italia ! io ti aspetto con tutto il resto dei miei studenti nel super gruppo della tua Dieta Naturale in Equilibrio. Ti lascio il link www.cucinaincambiamento.it/abbonati   oppure se vuoi più informazioni puoi scivermi su whatapp : 3282128507 Love,trust,care Silvia

Ho voglia di dolce? …Cosa faccio?

L’altro giorno mi sono arrabbiata davvero tanto, di rado mi arrabbio così tanto, ma non so perché mi è preso un attimo di “svalvolamento”. Ero molto stanca. Ci sono veramente dei momenti che portare avanti Cucina in Cambiamento, ormai azienda che cresce ogni giorno con tutti i doveri, le sfide e gli impegni sia economici che emotivi, mi richiede davvero tanto. Ero guarda caso davanti al commercialista mentre mi saliva la rabbia in testa e la sentivo scorrere nelle vene. Oggi in Italia è davvero duro fare impresa, soprattutto in un settore nuovo come il settore online. A volte mi sembra di essere persa in un bosco fitto dove mi faccio strada a colpi di macete. Questa è esattamente la frase che un giorno dissi a mia mamma che mi chiedeva se non fosse il caso di stare più tranquilla e lasciare perdere. E che io non posso lasciare perdere: diffondere una alimentazione che aiuti le persone a risolvere i propri problemi di salute partendo da un cibo in equilibrio  è davvero la mia missione del cuore e ci sono dentro con ogni cellula di me e più vado avanti  e ricevo recensioni e feedback positivi del lavoro fatto insieme più sento con tutta me stessa di dover andare avanti in questa missione. Tutto il sistema Cucina in Cambiamento con le consulenze mirate sulle esigenze della persona (che comprendono ora anche il riallineamento energetico Ram), il metodo la Dieta Naturale in Equilibrio  (ora anche con la possibilità di essere seguiti tutti i giorni o spesso con dei messaggi vocali  via WhatsApp), il corso online  Tutto sulle verdure, il mio ebook la tua guida naturale per sgonfiarsi è stato sviluppato per stare sempre accanto alla persona che si rivolge a me perché stufa di passare da una dieta all’altra, da un dermatologo ad un altro o da un gastroenterologo ad un altro e sentirsi abbondato a se stesso. Non che queste figure non siano necessarie ma molte volte è più facile di quello che si pensi riportare in equilibrio il proprio corpo e far funzionare alla grande intestino, stomaco, pelle e metabolismo. Una volta prima di creare il mio metodo quella rabbia l’avrei riempita e messa “sotto il tappeto” con una bella tavoletta di cioccolata o magari con un pacco mega di biscotti per poi sentirmi a terra e il giorno dopo avere una pancia super gonfia. Si può dire che non in tutte le occasioni riesco a gestire al meglio o in modo super evoluto la mia rabbia (rivivendo a posteriori la scena sono stata una gran cafona e potevo gestire meglio le parole che mi uscivano tipo cascata del Niagara) ma una volta a casa e in preda alla fame chimica ho subito avuto chiaro la prima mossa che dovevo fare: scaldarmi il succo di mela con un pochino di cannella. Già al secondo sorso stavo decisamente meglio e sono stata in grado di cucinarmi delle mele cotte (ho messo la ricetta nel post ultimo di facebook Cucinaincambiamento). E mi sono dimenticata totalmente della cioccolata e dei pacchi di biscotti che comunque evito di tenere in casa. E con la pancia più tranquilla sono uscita nel bosco con Totò. Il contatto con la Natura è un altro fattore decisamente de -stressante. I primi dieci minuti li ho passati facendo respiri profondi e ascoltando il salire e lo scendere di ogni respiro e poi ho finito cantando un bel mantra. Nella vita bisogna essere attrezzati e nella mia cassetta degli attrezzi per non essere travolta dal mare magnum delle emozioni ci metto:   Il mio metodo la Tua Dieta Naturale in Equilibrio (soprattutto con la parte organizzativa della spesa mirata e in equilibrio che mi evita sbandamenti. Trovarsi in casa litri di succo di mela non è lo stesso che trovarsi pacchi di biscotti industriali, trovarsi a casa quando torni dal lavoro per merenda una bella torta sana che ti sei fatto la domenica non è lo stesso che metterti ad aprire il frigo e mettere in bocca quello che capita basta che tappi) Il contatto con la Natura dove mi creo micro momenti con me il pediluvio caldo la sera con l’olio essenziale di zenzero o di lavanda la borsa dell’acqua calda che mi fa addormentare in un nano secondo e messa sui reni mi rilassa tutta la schiena e messa sulla pancia mi rilassa tutti gli organi digestivi che quando sono tesi creano quelle pazze voglie di dolce. Abbracciare il mio Totò e giocare come una matta con lui  ( gli animali sono il più potente calmante che esiste sulla faccia  della terra, adottare Totò è stata la mia salvezza, lo posso ammettere). Far circolare l’amore ha un effetto sorprendente. Scrivere tutte le mattine o quasi tre pagine del mio diario (altra pratica salvifica e ri-equilibratrice ) dove getto fuori tutto il mio materiale emotivo. Ma cosa è in realtà la voglia di dolce? Esprime, nella visione della medicina tradizionale cinese, una condizione yang ovvero di grande contrattura della parte centrale del nostro corpo dove c’è il plesso solare e quindi organi come il pancreas, la milza, il fegato e lo stomaco. Esprime anche un grande voglia di amore e per questo che stare con i pelosi rilassa come anche prendersi cura di sé cucinando,  passeggiando nella natura, scrivendo e creandosi dei micro momenti per se. Si creano così dei momenti yin che vanno a bilanciare tutto lo yang che contrae. La voglia di dolce, che nel tempo può diventare vera e propria fame nervosa portando anche problemi di insulina e glicemia, può davvero essere annullata e gestista al meglio se sai come farlo e se sei ben attrezzato.  Se invece continui a nutrire un circolo vizioso dove metti yang su yang, contrazione sopra contrazione, la luce in fondo al tunnel sarà difficile anche solo intravederla. Love, trust,care Silvia P.S: ti aspetto per annullare la tua voglia di dolce in consulenza e con il mio metodo (www.cucinaincambiamento.it/abbonati)                    

Voglia pazza di dolce? Cadi spesso in preda alla fame nervosa?

SEI STUFA DELLE SOLITE DIETE MA VUOI DIMAGRIRE e TI SENTI GONFIA? GUARDA IL MIO VIDEO E LEGGI IL MIO ARTICOLO E ABBONATI SUBITO AL MIO METODO LA TUA DIETA NATURALE IN EQUILIBRIO! Dimagrai..mangiando ricette deliziose! Voglia pazza di dolce? E chi non c’è l’ha… Fai fatica a tenerla a bada e ti fa mettere su chili di troppo per cui non riesci a dimagrire? E alla fine ti ritrovi anche con una bella fame nervosa che scatta proprio quando ti senti stressata/o! Soffri di insulinoresistenza? Magari questa è un po’ meno frequente ma si sta diffondendo a macchia d’olio e c’entra moltissimo con le voglie pazze di dolce, io che l’avevo ne so qualcosa. Sindrome metabolica? Pre diabete? Sindrome dell’ovaio policistico? Anche queste condizioni di salute, che ho conosciuto e che ho risolto con il mio metodo che ora ti spiego, stanno diventando in Italia sempre più frequenti come anche il diabete a cui tutte queste condizioni possono essere collegate! Se in Italia e nel mondo si stanno sempre più diffondendo problemi di salute legati all’apparato digerente forse qualcosa nella nostra alimentazione e nel nostro stile di vita va modificato. Tu cosa ne pensi? Che soluzioni troveresti? La soluzione che ho trovato io e le persone che mi seguono (puoi vedere le testimonianze sia scritte che video) è : il mio metodo “La tua dieta naturale in equilibrio”. Abbonati subito www.cucinaincambiamento.it Qualche anno fa, all’incirca 6 anni, mi consegnarono una bella cartellina con dentro queste soprese. Managgia. Un bel quadretto pre-diabetico che, in base a ciò che mi disse il medico, mi avrebbe portato in una decina di anni al diabete. Dopo un principio di svenimento di fronte a un possibile futuro con una siringa di insulina cercai di riprendermi. Visto che sono una fifona mi misi a cercare come una pazza una soluzione alternativa che mi potesse aiutare sotto qualche punto di vista, prima che la situazione precipitasse veramente. Mi misi alla ricerca. E come spesso capita quando uno si trova in uno dei momenti più difficili e bui una piccola luce appare all’orizzonte. Mio padre mi lesse una frase, che mi colpì molto, di un famoso imprenditore indiano Ratan Tata: Mangiate il vostro cibo come una medicina, altrimenti mangerete le vostre medicine come il vostro cibo. Nello stesso momento mi viene regalato da una cara amica un libro con un titolo che mi ha generato non poche riflessioni: Cibo e Destino di Michio e Aveline Kushi (edizioni Hermes). Ohh caspita … se fosse vero che ciò che mangiamo può influenzare il nostro destino? Io sono sempre stata una vera appassionata di dolci, da tutta una vita. Tutti questi dolci negli anni hanno creato in me una dipendenza oltre che chili di troppo e cellulite e nel tempo anche una condizione di salute problematica. Ad un certo punto della mia vita una domanda mi balenò nella testa: “se iniziassi proprio dalla scelta del cibo a mettere a posto la mia salute?” Una cara amica estetista ogni volta che mi toccava la pancia e la trovava bella dura e gonfia mi consigliava di cambiare alimentazione e mi parlava della Sana Gola. Sono una testa dura e ci misi ben sei mesi prima di cominciare a fare il grande passo che cambiò in meglio ogni aspetto della mia salute e della mia linea. Mi iscrissi al corso di terapia alimentare e cucina naturale alla Scuola la Sana Gola di Milano. Dalla prima lezione sull’energia del cibo capii che arrivavo da una alimentazione confusionaria, ricca di zuccheri e carboidrati raffinati. Ero una amante della pasta, del parmigiano, dei gelati, delle creme di cioccolata, delle cene fuori casa, della pizza, degli aperitivi. Mangiavo parecchia frutta e non avevo una vera e propria linea alimentare, compravo al super mercato i biscotti che mi piacevano di più, e molte volte cercavo anche prodotti definiti dietetici. La mia settimana alimentare era caratterizzata da: macedonia di frutta al mattino con spremuta o succo, biscotti o qualche brioche confezionata anche con la scritta dietetica o bio, industriale e piena di zuccheri e grassi, la pasta in tutti i modi a pranzo e alla sera la fettina di carne bianca, la frittata con una montagna di parmigiano, la bresaola (che credevo magra) e verdure bollite e crude. Durante la giornata alternavo a varie barrette confezionate o a frutta, a metà mattina e metà pomeriggio. Insomma vivevo una vita alimentare molto fuori dal contatto della natura dove la maggior parte del cibo ingerito era stato più e più volte processato e aveva passato mesi e mesi sugli scaffali. La cucina naturale mi aprì gli occhi. Fu il ritorno alla natura, ai suoi cicli, ai suoi ritmi. Fu il ritorno in cucina, dai contadini, nei mercati, nei prati. Fu il ritorno alla semplicità, alla creazione di piatti di cereali, verdure e legumi. Fu però un ritorno ad una semplicità bella che mi modificò anche dentro portandomi a cercare sempre di più il contatto con la natura e quello intimo con me stessa. Fu il ritorno al centro di me stessa. Seguendo la cucina naturale proposta dalla scuola la Sana Gola ottenni dei benefici enormi: la regolarizzazione del ciclo mestruale, la scomparsa di dolori, il miglioramento delle allergie, dei malanni di stagione, la perdita di 8 kili, la scomparsa delle cisti ovariche e della cellulite e del gonfiore. Ho continuato a studiare a fondo la medicina tradizionale cinese e nel tempo risolvetti anche l’insulinoresistenza e la sindrome metabolica. Studiando questo tipo di medicina capii che i miei problemi di voglia di dolce erano dovuti ad una contrazione (yang) dell’elemento terra. Il cui meridiano attraversa gli organi genitali, il pancreas, la milza, lo stomaco. Stavo vivendo in pratica una forte contrattura della parte centrale del corpo che si riversava anche sugli organi genitali. Capita anche a te di sentirti tesa/o nella parte centrale del corpo? Lo sai che è una dei motivi delle tue voglie di dolce? Ed ecco spiegati, per me, in modo efficace e semplice i miei problemi all’utero

L’ Eros allo sbaraglio e la ricerca del gusto dolce!

Il gusto dolce per la donna è davvero cruciale! Si si! lo sai anche tu che questo gusto ha un ruolo cruciale nell’equilibrio della tua vita! E’ un gusto che noi donne ricerchiamo tantissimo e questa ricerca ha una ragione profonda! Sai qual è? In generale sia per l’uomo che per la donna il gusto dolce riporta al latte materno. La nostra mamma ci nutriva e  ci tranquillizzava così: con il gusto dolce del suo latte, del suo abbraccio e del suo sguardo. Il nostro cervello ne veniva nutrito  (ed è una delle ragioni per cui il nostro cervello si ciba non di eccessi di proteine ma di carboidrati e zuccheri complessi) come ogni parte del nostro essere. Noi desideriamo sempre ritornare a quello stato di grazia o no? Nella donna domina una energia che per l’ antica medicina tradizionale cinese è l’energia della terra! All’energia terra la medicina tradizionale cinese collega il gusto dolce. Nella donna domina questa energia che va dalla terra al cielo, da giù a su, e per questo movimento verso l’alto che apre noi siamo più espansive ed espressive rispetto all’uomo. La donna inoltre è  più contratta di natura in quanto il suo baricentro è più basso e ha organi riproduttivi interni ma vive più a lungo, normalmente. Nell’uomo domina invece l’energia che scende, l’energia del cielo che fa si ché i suoi organi riproduttivi siamo posti al di fuori, che sia meno colloquiale ed espansivo e abbia generalmente una vita più breve. Queste differenze energetiche fanno si che uomini e donne abbiamo bisogni alimentari  diversi, soprattutto in un momento storico in cui domina un modo maschile di competizione e velocità. In questo tipo di mondo la donna in particolare perde il desiderio, la libido e diventa molto contratta, ovvero yang, irascibile, impaziente, soffre di sindrome premestruale, ha cicli dolorosi ed irregolari, arriva alla menopausa molto gonfia e appesantita, soffre di dolori dietro le scapole e lombari, tende spesso a criticare. Ha un forte desiderio di dolci, cioccolata, vino, pizzette. Questi sintomi rovinano la qualità della vita e i rapporti. Cosa fare? Innanzitutto consiglio un bel pediluvio caldo (ad entrambi) e poi apportare qualche cambiamento alimentare: più zuppe, vellutate, meno pane, grissini, carne, insaccati e poi cominciare a cucinare a casa dei dolci buoni, ogni tanto, come questa ricetta un po’ afrodisiaca che ti lascio da provare. E se poi vuoi veramente dare una sferzata al tuo eros che come il mio era allo sbaraglio puoi fare due cose: abbonarti subito alla mia dieta naturale in equilibrio (www.cucinaincambiamento.com): un vero e proprio metodo per mangiare più verdure (sotto forma anche di decotti drenanti e calmanti) e sgonfiarti rilassandoti portando equilibrio alla tua libido calante e a tanti altri problemi di salute. Fermare il tuo posto alla conferenza di giovedì 28 febbraio “Eros allo sbaraglio?” dove riceverai tante dritte facili e pratiche da me, da mio marito e dall’esperta di Feng Shui Raffaela Marescalco. Intanto goditi un weekend piccante con questa ricetta deliziosa e molto simpatica: Muffin di verdure afrodisiache Ingredienti: 200 grammi di barbabietole già cotte 200 grammi di farina integrale 20 grammi di farina di mais fioretto un pizzico di sale marino integrale 200 ml malto di riso o sciroppo di riso (250 se piace dolce) 50 gr di bacche di goji o uvetta buccia grattugiata di una arancia 200 ml di latte di mandorle o bevanda vegetale 200 grammi di cioccolato amaro in polvere 100 ml di olio di oliva (non tanto profumato o di olio di semi di girasole deodorato) 1 bustina di lievito naturale una grattugiata di radice di zenzero secco (mezzo cucchiaino) mezzo cucchiaino di vaniglia mezzo cucchiaino di cannella Procedimento: Cuocere le barbabietole o lavare quelle già cotte. Mescolate in una ciotola le farine con un pizzico di sale, il latte vegetale, la scorza di una arancia. Aggiungete la barbabietola e frullarla insieme alla farina (questo è il segreto della morbidezza) e il resto degli ingredienti. Preriscaldate il forno a 180 gradi. Versate l’impasto negli stampini dei muffin e quando il forno è caldo inserirli. Cuocere 20-25 minuti, spegnere e aspettare che raffreddi. Oppure cuocere a vapore. La cottura di questi muffin a vapore è da provare perché è una cottura che non tende, anzi rilassa, e rende l’interno molto più morbido e molto più avvolgente quindi molto più adatto per una serata all’insegna del romanticismo e della passione. Cuocere come se fosse la verdura a vapore, in un cestello sollevato coperto. Fatemi sapere Love, trust, care Silvia P.S: i posti alle nostre conferenze vanno sempre a ruba, non aspettare. La conferenza si svolgerà da Sale in Zucca, in via Santa Chiara 45, Torino, angolo via Burzio dalle 19,45 alle 22 e si tratterà il tema del benessere della coppia.    

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