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Voglia pazza di dolce? Cadi spesso in preda alla fame nervosa?

SEI STUFA DELLE SOLITE DIETE MA VUOI DIMAGRIRE e TI SENTI GONFIA? GUARDA IL MIO VIDEO E LEGGI IL MIO ARTICOLO E ABBONATI SUBITO AL MIO METODO LA TUA DIETA NATURALE IN EQUILIBRIO! Dimagrai..mangiando ricette deliziose! Voglia pazza di dolce? E chi non c’è l’ha… Fai fatica a tenerla a bada e ti fa mettere su chili di troppo per cui non riesci a dimagrire? E alla fine ti ritrovi anche con una bella fame nervosa che scatta proprio quando ti senti stressata/o! Soffri di insulinoresistenza? Magari questa è un po’ meno frequente ma si sta diffondendo a macchia d’olio e c’entra moltissimo con le voglie pazze di dolce, io che l’avevo ne so qualcosa. Sindrome metabolica? Pre diabete? Sindrome dell’ovaio policistico? Anche queste condizioni di salute, che ho conosciuto e che ho risolto con il mio metodo che ora ti spiego, stanno diventando in Italia sempre più frequenti come anche il diabete a cui tutte queste condizioni possono essere collegate! Se in Italia e nel mondo si stanno sempre più diffondendo problemi di salute legati all’apparato digerente forse qualcosa nella nostra alimentazione e nel nostro stile di vita va modificato. Tu cosa ne pensi? Che soluzioni troveresti? La soluzione che ho trovato io e le persone che mi seguono (puoi vedere le testimonianze sia scritte che video) è : il mio metodo “La tua dieta naturale in equilibrio”. Abbonati subito www.cucinaincambiamento.it Qualche anno fa, all’incirca 6 anni, mi consegnarono una bella cartellina con dentro queste soprese. Managgia. Un bel quadretto pre-diabetico che, in base a ciò che mi disse il medico, mi avrebbe portato in una decina di anni al diabete. Dopo un principio di svenimento di fronte a un possibile futuro con una siringa di insulina cercai di riprendermi. Visto che sono una fifona mi misi a cercare come una pazza una soluzione alternativa che mi potesse aiutare sotto qualche punto di vista, prima che la situazione precipitasse veramente. Mi misi alla ricerca. E come spesso capita quando uno si trova in uno dei momenti più difficili e bui una piccola luce appare all’orizzonte. Mio padre mi lesse una frase, che mi colpì molto, di un famoso imprenditore indiano Ratan Tata: Mangiate il vostro cibo come una medicina, altrimenti mangerete le vostre medicine come il vostro cibo. Nello stesso momento mi viene regalato da una cara amica un libro con un titolo che mi ha generato non poche riflessioni: Cibo e Destino di Michio e Aveline Kushi (edizioni Hermes). Ohh caspita … se fosse vero che ciò che mangiamo può influenzare il nostro destino? Io sono sempre stata una vera appassionata di dolci, da tutta una vita. Tutti questi dolci negli anni hanno creato in me una dipendenza oltre che chili di troppo e cellulite e nel tempo anche una condizione di salute problematica. Ad un certo punto della mia vita una domanda mi balenò nella testa: “se iniziassi proprio dalla scelta del cibo a mettere a posto la mia salute?” Una cara amica estetista ogni volta che mi toccava la pancia e la trovava bella dura e gonfia mi consigliava di cambiare alimentazione e mi parlava della Sana Gola. Sono una testa dura e ci misi ben sei mesi prima di cominciare a fare il grande passo che cambiò in meglio ogni aspetto della mia salute e della mia linea. Mi iscrissi al corso di terapia alimentare e cucina naturale alla Scuola la Sana Gola di Milano. Dalla prima lezione sull’energia del cibo capii che arrivavo da una alimentazione confusionaria, ricca di zuccheri e carboidrati raffinati. Ero una amante della pasta, del parmigiano, dei gelati, delle creme di cioccolata, delle cene fuori casa, della pizza, degli aperitivi. Mangiavo parecchia frutta e non avevo una vera e propria linea alimentare, compravo al super mercato i biscotti che mi piacevano di più, e molte volte cercavo anche prodotti definiti dietetici. La mia settimana alimentare era caratterizzata da: macedonia di frutta al mattino con spremuta o succo, biscotti o qualche brioche confezionata anche con la scritta dietetica o bio, industriale e piena di zuccheri e grassi, la pasta in tutti i modi a pranzo e alla sera la fettina di carne bianca, la frittata con una montagna di parmigiano, la bresaola (che credevo magra) e verdure bollite e crude. Durante la giornata alternavo a varie barrette confezionate o a frutta, a metà mattina e metà pomeriggio. Insomma vivevo una vita alimentare molto fuori dal contatto della natura dove la maggior parte del cibo ingerito era stato più e più volte processato e aveva passato mesi e mesi sugli scaffali. La cucina naturale mi aprì gli occhi. Fu il ritorno alla natura, ai suoi cicli, ai suoi ritmi. Fu il ritorno in cucina, dai contadini, nei mercati, nei prati. Fu il ritorno alla semplicità, alla creazione di piatti di cereali, verdure e legumi. Fu però un ritorno ad una semplicità bella che mi modificò anche dentro portandomi a cercare sempre di più il contatto con la natura e quello intimo con me stessa. Fu il ritorno al centro di me stessa. Seguendo la cucina naturale proposta dalla scuola la Sana Gola ottenni dei benefici enormi: la regolarizzazione del ciclo mestruale, la scomparsa di dolori, il miglioramento delle allergie, dei malanni di stagione, la perdita di 8 kili, la scomparsa delle cisti ovariche e della cellulite e del gonfiore. Ho continuato a studiare a fondo la medicina tradizionale cinese e nel tempo risolvetti anche l’insulinoresistenza e la sindrome metabolica. Studiando questo tipo di medicina capii che i miei problemi di voglia di dolce erano dovuti ad una contrazione (yang) dell’elemento terra. Il cui meridiano attraversa gli organi genitali, il pancreas, la milza, lo stomaco. Stavo vivendo in pratica una forte contrattura della parte centrale del corpo che si riversava anche sugli organi genitali. Capita anche a te di sentirti tesa/o nella parte centrale del corpo? Lo sai che è una dei motivi delle tue voglie di dolce? Ed ecco spiegati, per me, in modo efficace e semplice i miei problemi all’utero

Scopri insieme a me gli effetti dell’amaranto!

Luglio: entriamo nel pieno dell’energia espansiva e gioiosa dell’estate! Quali sono i cereali e i legumi che più ti possono aiutare nel mese di luglio per vivere al meglio e con grande vitalità, il periodo più caldo dell’anno? Per l’antica medicina tradizionale cinese, nel mese di luglio entriamo nel pieno dell’energia “fuoco”. Ogni stagione ha un’energia trasformativa e delle caratteristiche particolari, capaci di influire in modo diverso sul nostro corpo attraverso la stimolazione di organi specifici. (Per approfondire questo argomento consiglio la lettura del libro di Martin Halsey “Il corpo umano: istruzioni per l’uso”, edizioni la Sana Gola) Qual è l’organo nel nostro corpo che più di ogni altro viene stimolato nel mese di luglio? Il cuore (e tutto il sistema circolatorio) insieme al suo compagno, l’intestino tenue. Uno dei cereali più in sintonia con l’energia della stagione estiva e quindi con l’energia fuoco è l’amaranto! L’amaranto è una pianta erbacea delle Amarantacee che sboccia in piena estate con delle belle infiorescenze a fiori piccoli, penduli, di un rosso scuro e intenso. Il colore rosso caratteristico rende, da un punto di vista energetico, questo alimento adatto per aiutare il cuore, il sistema circolatorio e l’intestino, gli organi che corrispondono all’energia estiva “Fuoco”. È uno pseudo cereale come la quinoa, molto ricco di proteine e molto nutritivo, è stato per secoli l’alimento base delle popolazioni precolombiane. Conobbe il massimo splendore sotto gli Aztechi, quando era chiamato “grano degli dei”. Essendo originario del America centrale ci porta una energia fresca e leggera che ci aiuta ad affrontare le alte temperature. È ricchissimo di amminoacidi come la lisina, fibre che aiutano l’intestino tenue, magnesio, ferro, fosforo. Tra le vitamine spiccano la B3, molto utile per la respirazione cellulare, il metabolismo dei grassi, dei carboidrati e delle proteine oltre che per la circolazione e la B6 necessaria per la sintesi metabolica e la formazione dei globuli bianchi e rossi, e la vitamina E, antiossidante. È molto facile da digerire evitando così la produzione di tossine digestive ed accelerando il metabolismo. Si favorisce così il dimagrimento e si riequilibrano tanti stati di salute, soprattutto legati al sistema circolatorio. È una vera salvezza per chi è celiaco perché è totalmente privo di glutine! Come si usa l’amaranto? La preparazione è molto simile a quella del riso. Per renderla ancora più digeribile, se ci sono dei problemi di acidità, può essere messa a mollo la sera precedente o tostata enfatizzandone così anche l’aroma nocciolato. Come il mais, l’amaranto cotto in padella, con un coperchio, con un filo di olio scoppia creando piccoli pop corn. Si cuoce in pentola con una quantità doppia di acqua, a fuoco lento, per circa venti minuti, dopo aver dato una buona sciacquata con un colino a maglie molto fine. È pronta quando sarà stata completamente assorbita l’acqua. Una volta cotto assume una consistenza gelatinosa. La gelatina può essere levata via sciacquando. Meglio però utilizzarla al completo perché questo effetto gelatinoso è un vero proprio addensante per creare favolose vellutate o porridge o gustosi milk-shake vegetali. La farina ottenuta dall’amaranto è una delle migliori per i celiaci essendo senza glutine. E’ adatta per la preparazione di biscotti e se associata con farine di frumento, kamut o farro nella percentuale del 30% può essere usata anche per un pane saporito a lievitazione naturale. Al mattino, se si ha fretta può essere utilizzato anche soffiato in veloci porridge arricchiti da frutta di stagione e una golosa granella di nocciole tostate oppure per creare barrette e pasticcini. L’amaranto è ottimo cotto insieme ad altri cereali con riso integrale e orzo nella proporzione di 1:3. Per una ricetta dimagrante può essere cucinato insieme alle verdure di stagione e qualche fungo shiitake secco (speciali funghi che crescono sulle querce con proprietà sciogli grassi) messo a mollo e tagliato fine. Dopo aver lavato l’amaranto saltare le verdure e i funghi tagliati fine con olio extravergine di oliva, un dito di acqua, sale marino, dopo qualche minuto aggiungere sopra l’amaranto e qualche seme di cumino tostato. Coprire il tutto per una ventina di minuti con abbondante acqua, aggiustando di sale. Verso fine cottura grattugia la scorsa di un limone bio e cuoci ancora qualche minuto, coperto. Quando tutta l’acqua sarà assorbita servi con una spolverata di basilico fresco. Lo si può inoltre usare come base per le pappe dei bebè o per rendere più nutrienti le minestre per convalescenti ed anziani. I chicchi già cotti possono anche essere mescolati con legumi o fiocchi di cereali per creare crocchette sfiziose. L’amaranto può essere alternato al orzo e al farro perlato in fantasiose insalate fresche con olive, capperi e verdure. Molto adatto in questo periodo e veloce da preparare è il bulgur, il grano spezzato, molto digeribile e versatile. Legumi dalle sfumature rosse aiutano tutto il nostro sistema circolatorio e sono da preferire in questo momento dell’anno. I fagioli Bortolotti sono i legumi protagonisti del mese di luglio. Sono originari dell’America del Sud, ad oggi coltivati anche in nord Italia. Sono molto ricchi in fibre, utilissime per contrastare il colesterolo “cattivo” e hanno la proprietà di non far salire troppo velocemente i valori dello zucchero nel sangue. Sono una buona fonte di molbdeno, di folato, di proteine e vitamine B1 e di minerali come il fosforo, il magnesio, il manganese e il potassio. La sua fibra aiuta anche a prevenire disturbi digestivi, la sindrome dell’intestino irritabile e i diverticoli. Se vogliamo ancor di più rendere il nostro piatto in armonia con l’energia fuoco del momento allora possiamo mettere nel nostro cesto della spesa le zucchine, i fagiolini, la lattuga, i cetrioli, i ravanelli, ma anche pomodori, melanzane, peperoni se non si hanno problemi di acidità o di digestione. In questo periodo dell’anno possiamo rinfrescare i nostri piatti con la menta e la maggiorana. Una spezia che viene raccolta a luglio è la cannella. Possiamo addolcire con questa spezia, senza utilizzare altri zuccheri, le nostre colazioni mattutine inserendola in cottura nelle creme di cereali; è un valido aiuto per il controllo dei

La quinoa potenzia la tua estate, scopri il perché!

Per l’antica medicina tradizionale cinese, nel mese di giugno transitiamo dall’energia primaverile “Legno” a un tipo di energia chiamata “fuoco”. Ogni stagione ha un’energia trasformativa e delle caratteristiche particolari, capaci di influire in modo diverso sul nostro corpo attraverso la stimolazione di organi specifici (Per approfondire questo argomento consiglio la lettura del libro di Martin Halsey “Il corpo umano: istruzioni per l’uso”, edizioni la Sana Gola). Qual è l’organo nel nostro corpo che più di ogni altro viene stimolato nel mese di giugno? Il cuore (e tutto il sistema circolatorio) e l’intestino tenue. Quali sono i cereali e i legumi che più ti possono aiutare in questo mese di giugno a transitare verso la stagione più calda dell’anno evitandone i disagi? Uno dei cereali più in sintonia con l’energia fuoco è la quinoa! Questa è una pianta erbacea della stessa famiglia degli spinaci e delle barbabietole. Per questo motivo e per il fatto che se ne consumano soltanto i semi, la quinoa è in realtà un cereale molto leggero e adatto al clima che diventa più caldo. È ricchissima di proteine vegetali, fosforo, magnesio, ferro, zinco, manganese, potassio, vitamina A ed E. È molto facile da digerire, evita la produzione di tossine digestive e accelera il metabolismo. Si favorisce così il dimagrimento e si riequilibra lo stato di salute. Ci sono diversi tipi di quinoa: gialla (quasi bianca), nera, rossa o mixata (dal sapore più distintivo e nocciolato). È fondamentale sciacquarla accuratamente per rimuovere le saponine che potrebbero conferirle il gusto amarognolo. Per renderla ancora più digeribile, può essere messa a mollo la sera precedente o tostata enfatizzandone così anche l’aroma. CONSIGLI IN CUCINA  A colazione può essere utilizzata anche sotto forma di fiocchi o soffiati in veloci porridge arricchiti da frutta di stagione e una golosa granella di pistacchi tostati. Per una preparazione ottimale cuocetela in pentola con un quantitativo di acqua pari al doppio del suo volume, a fuoco lento, per circa venti minuti. Si può condire a piacere per fantasiose insalate estive è ottima con le verdure oppure come ingrediente per sfornati fantasiosi e polpette >> Leggi l’articolo completo sul Volantino Biobottega! P.S. Se vuoi imparare delle ricette sfiziose e dimagranti a base la quinoa per la colazione, il pranzo o la cena, abbonati al Menu Naturale Organizzato! Troverai tante ricette fresche e facili, che per tutta l’estate si arricchiscono del potere snellente dell’efficacissimo brodo dimagrante. Ti aspetto! P.P.S. A fine agosto tutti gli abbonati al Mio Menu Naturale Organizzato riceveranno una piccola grande sorpresa: un eBook gratuito con tutti i consigli per finire alla grande l’estate ed evitare poi indebolimenti e raffreddori, muco, occhi arrossati, tosse, forme influenzali varie…Insomma tutti quei disagi tipici della stagione fredda, che ci aspettano al nostro rientro se non ci muoviamo con anticipo e in modo strategico sul piano dell’alimentazione. Perché si, il cibo è il nostro migliore alleato per evitare di passare un autunno o inverno da malati: gli effetti delle nostre scelte alimentari sul corpo si manifestano all’incirca dopo tre mesi, se il nostro mangiare “leggero” ed “estivo” è troppo yin il rischio è quello di indebolirsi e non essere pronti per il freddo. L’eBook sarà riservato agli iscritti al Menu Naturale Organizzato, non perdetelo! 

La strategia alimentare natalizia

Che emozione, sta arrivando il Natale, ci siamo, ci siamo! Ancora qualche giorno di corse e poi possiamo tirare un respiro di sollievo! Ma tra una corsa pazza e l’altra, tra cene, eventi, aperitivi di saluto, tra i vari cenoni che cosa mangi? Ah ahi ahi e qua casca l’asinello…. E’ vero, è festa, tu mi dirai “Mi posso anche lasciare andare!”… sì sì certo, ma anche nel lasciarsi andare bisogna far uso di sapienza! Perché a gennaio, e per l’effetto di alcuni cibi anche molto più a lungo, sbattiamo la testa contro il muro (chili di troppo, pancia che ulula, mal di testa che attanaglia, aliti da capogiro, intestini che borbottano, influenze che stendono)! Allora allora ecco la strategia che io ho sviluppato da anni per lasciarmi andare in modo sapiente e sopravvivere ai vari appuntamenti fuori di casa! Tu non sai quante volte mi è capitato di partecipare a feste, cene, incontri, dove tutto il gruppo si scofanava tutto il menù dicendo buono, buono e poi si sono trovate/i il giorno dopo capottati chiedendomi come stavo, vedendomi bella pimpante. Perché io stavo da Dio e la maggior parte degli altri partecipanti era capottata? Perché al momento del menù avevo fatto una scelta oculata. Qui si tratta di fare un passo ulteriore, forza, forza forza! Questo Natale ce la possiamo fare, un passettino verso l’abbracciare uno stile, non solo alimentare, ma proprio di vita più sano, che a poco a poco ci regali sempre maggiore benessere in queste nostre vite iper stressate (magari se tutti ci mettessimo come proposito per il 2018 di inserire dei momenti per noi staremo tutti meglio)!   Bene, bene veniamo alla strategia di Cucina in cambiamento per vivere in modo vincente queste feste e poi ogni nostra uscita al ristorante anche in futuro! Quello che ti dirò ora lo potrai applicare sempre, in qualsiasi occasione sociale e vedrai quanti benefici ne ricaverai! La scorsa settimana sono stata invitata ad una bellissima festa che iniziava con l’aperitivo alle sette, prevedeva una performance e poi una cena! Cosa ho fatto? ho messo in atto la regola numero uno della mia strategia: 1) arrivare a stomaco pieno, o quasi pieno, a qualsiasi evento dove si mangi, in modo da superare con gran classe ogni possibile tentazione e pasticcio! E cosa ho fatto: ho mangiato a pranzo un piatto enorme di miglio, con tantissime verdure e un pochino di legumi! Alle sette avevo zero fame per cui tutti gli stuzzichini degli aperitivi mi hanno proprio fatto un baffo! Ecco ho evitato questo: Buttarsi a capofitto sui grissini dove ti porta? Alla pancia enormemente gonfia…eh siii È un prodotto da forno, di bassissima qualità, pieno delle peggiori farine raffinate che esistono sul pianeta terra, con lieviti che esplodono nella pancia (concentrati un attimo e dimmi come stai dopo che ti mangi un pacchetto di quei grissini o vai in una qualunque pasticceria o bar? )…. Ci sono scelte più vantaggiose da fare! Bene, superato il momento aperitivo che si fa? Ah ah ah Andiamo alla cena 2) Inizio il mio rapporto di “amicizia” con la cameriera o il cameriere e comincio a chiedere se c’è qualcosina che non ha formaggio, carne o uova. La prima risposta normalmente è: “Signora ci sono questi soufflé di verdure!”. Vedendoli molto morbidi ho chiesto di cosa era fatto l’impasto, risposta: “Uova, latte e ccc”… dalla risposta della cameriera mi rendo conto di quanto la ristorazione italiana sia ancora lontana dal cambiamento alimentare che sta coinvolgendo sempre più persone in Italia e nel mondo! Insomma per la cameriera l’uso di condimenti animali con un po’ di verdure rende il piatto completamente salutare e soprattutto di sole verdure, il condimento non conta! Ok ci ritento! In questi anni ho sviluppato la mia strategia che è risultata vincente pure in mezzo alla pampa argentina al cenone di Capodanno (un riso con verdure, senza condimenti, solo con olio di oliva ben specificato non lo neghi a nessuno, nemmeno in mezzo ad una prateria)! Provo a spostare tutta la ricotta che c’è sopra i carciofi dei ravioli e poi bummm idea : “Signorina mi può per caso portare dei carciofi saltati?”… “Vado a parlare con il cuoco ma penso di siii” mi risponde subito la ragazza e torna dopo 5 minuti con dei bellissimi carciofi che mi hanno aperto il cuore! E le signore al tavolo con me hanno cominciato a chiedere immediatamente: “Possiamo avere anche noi dei semplici carciofi saltati?”… Quindi secondo passo: chiedere sempre delle verdure (possibilmente fresche) saltate o al vapore….verdure di stagione! Ecco se si può magari non la melanzana surgelata e arrostita! Il contorno di verdure ti salva sempre e io ho detto pure ciao ciao al dolce! 3) Se proprio non riesci ad ottenere il contorno di verdure assaggia, mangia poco, mangerai di più, tanto, quanto vorrai a casa tua, ma fuori casa….occhio! 4) E nell’assaggio please, please, please evita più che puoi i formaggi stagionati e gli insaccati, per sciogliere gli accumuli che creano quelli ci dovremmo dare appuntamento con la dieta pazza (la dieta semplice che a cicli propongo per sciogliere gonfiori, accumuli e mettere ordine nella propria alimentazione) anche in una prossima vita! 5) E se non sei vegano e c’è la scelta del pesce datti a quello, almeno lui non ti crea così tanti accumuli! Ma occhio non è che se mangi tanto pesce la tua dieta è equilibrata, perché quando la gente mi chiede, si informa del lavoro che faccio poi mi dice: “Sì sì io mangio tanto pesce e verdure”… ehh aspetta un attimo…è sempre un cibo animale, il pesce crea tensioni nel corpo e se hai già un sacco di accumuli nel corpo, non è la scelta più vantaggiosa darsi a tanto pesce, magari variare noooo? 6) Il dessert….io lo evito sempre fuori, troppi pasticci di tutto, questo è parte della mia legge interiore. Maaaa…. sì! C’è…. un maaaa! Assaggia se sei tanto tentata/o, ma io consiglio sempre di levarsi la propria voglia di

Scopri il segreto delle spezie

Mai come ora è il momento giusto per usare le spezie! Io le spezie le ho sempre adorate, mi portano in mondi lontani! E con loro ho iniziato il mio viaggio nel cibo sensuale! Perché il cibo ha un ruolo fondamentale anche per disvelare la propria sensualità! Viviamo in una società di estremi dove i ritmi stressanti e l’abuso di cibo animale e di prodotti da forno e una mentalità improntata sul maschile ci hanno fatto perdere il contatto profondo con la nostra parte sensuale, morbida, accogliente. L’abbiamo oppressa, dimenticata, cacciata e ci troviamo senza più libido! La pubblicità esagerata di corpi nudi e ritoccati dalla chirurgia e da photoshop ci ha fatto pensare che il corpo femminile dovesse avere solo un tipo di forme. In questo momento storico vanno i fianchi stretti e le tette supersoniche che ti pieghi e rimangono a palloncino. Siamo tutte spinte a voler un corpo diverso, in questo momento storico più che mai, ce lo dicono i media in tutti i modi e in tutte le salse. E noi dimentichiamo chi siamo in realtà. Dimentichiamo la nostra morbidezza, fatta anche di seni che non sono meloni, di fianchi che non sono stretti come quelli dei maschi, di cosce che magari non sono due stecchi. Abbiamo dimenticato di essere morbide dentro, perché come ci è richiesto dai mass media di avere fianchi stretti, seni come meloni e cosce come stecchini ci è stato anche imposto (e noi non ci siamo mai soffermati a chiederti ma come?) una alimentazione maschile fatta di cibi duri e secchi come i crackers, i grissini, i pani, le pizze, i biscotti, le fette biscottate, le fettine di pollo al forno, alla griglia, di formaggi pieni di sale. Tutto questo ha creato in noi indurimenti non solo negli organi ma anche nei nostri modi di fare. Ti abbracci mai per esempio? Oggi i corpi delle donne, frutto di questa alimentazione moderna e di questa società maschile, sono induriti, rigidi e dentro privi di forza, non c’è forza ed energia negli organi riproduttivi, non c’è forza ed energia nella volontà, per dirla a grandi linee. Si va avanti nell’età e si perde la memoria, per eccesso di contrattura interna e di mollezza dei tessuti esterni. E allora cosa possiamo fare? Ho potuto sentire il cibo quando ho cominciato a cambiare alimentazione e a nutrirmi di chicchi e tante verdure. I primi anni del mio cambiamento sono stati centrati sul rilassamento degli organi profondi. E ho raggiunto questo risultato usando dei decotti specifici, evitando le carni, gli insaccati e i prodotti da forno ed ho inserito tante zuppe, vellutate, verdure verdi saltate. Spesso infatti chi viene in consulenza da me mi dice sorpreso: “Ma è tutto morbido”. Eh siiiii se per 30 anni hai introdotto durezza nella tua vita ci vuole qualcuno che ti apra un’altra porta: quella della morbidezza. Accogliendo la morbidezza potrai accedere alle sensazioni che risveglia il cibo. Ed è qui che è la chiave di svolta. Io il cibo lo ascolto. Io mi faccio emozionare dal cibo. Io vibro con il cibo. Ho studiato le sue regole, lo yin, lo yang della medicina tradizionale cinese, ho studiato i suoi componenti chimici (vitamine, sali minerali, omega,ecc) ed ora mi metto in ascolto di esso! “Grazie Silvietta, che bella avventura settimanale tra colori e profumi e sapori” mi scrive Paola Chiesa che riceve il tuo menù naturale organizzato il venerdì. Per me il cibo ha un potere enorme, immenso e solo se lo ascolti, e lo senti nei suoi effetti nel corpo, puoi assistere alla portata del cambiamento che è in grado di generare in te a tutti i livelli. Quando io creo i menù mi metto in ascolto degli ingredienti. Questa settimana, in cui ho creato per venerdì un menù particolare, direi afrodisiaco, per risvegliare i sensi, mi sono messa in ascolto in modo particolare delle spezie. Ora è il momento di usarle, il clima è tropicale, loro sono yin e se non ci sono problemi di debolezze cioè problemi yin (che io valuto attraverso una analisi in consulenza individuale) possono essere usate, con la giusta moderazione. Quando mi metto davanti ai fuochi per creare una ricetta di un mio menù entro in uno stato di osservazione, forse anche di meditazione (e ti dirò anche se ho fretta). Lunedì sera avevo a cena come ospiti degli amici con delle anime molto speciali, persone sensibili, curiose, grandi viaggiatori, lettori, sperimentatori, ricercatori. Un amico era Nacho, l’amico migliore di mio marito che è venuto qui da Buenos Aires e l’altra era Stefania, esperta di costellazioni famigliari, studiosa di astrologia e del sacro femminile. Desideravo metterli in comunicazione, non per un fine particolare ma solo per connetterli. Quando ho deciso il menù (che troverai nella tua casella di posta venerdì se ti sei abbonato al tuo menù o hai partecipato alla magica serata di ieri sera) mi sono chiesta che effetto avrei voluto creare durante la serata. Mi sono detta: magia, allegria, spensieratezza, solarità, riso, espansione, connessione, calore, morbidezza, accoglienza. Sapevo che l’incontro di due anime può generare un pizzico di tensione così ho deciso di iniziare con una zuppetta che sprigionasse tutti gli aromi delle verdure di stagione. Nacho adora l’Italia, e ho voluto aprire la cena con una ricetta rivisitata della tradizione italiana: il minestrone alla genovese. Siii per creare morbidezza bisogna iniziare con qualcosa di tiepido (ora fa caldo ma un po’ di tiepido allenta le tensioni) e di morbido. Ho creato una versione macrobiotica e un po’ stuzzicante del minestrone alla genovese: una zuppetta di ortaggi freschi tagliati piccoli con una crema di basilico e pinoli e un tocco di miso di riso per aprire lo stomaco e favorire una buona digestione. Digerire bene è fondamentale per trascorrere una bella serata. Una volta sentito come aprire le danze e sciogliere le tensioni del primo approccio mi sono messa davanti a tutti i risi della mia dispensa: riso semi integrale, riso integrale, riso basmati bianco e integrale, riso nero,

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