Intestino bistrattato e disperato?

<<Con la sigla IBD (inflammatory Bowel Diseases) si indicano tutte le malattie infiammatorie croniche dell’intestino, un intestino bistrattato e quindi disbiotico, disperato perché non capisce perché lo trattiamo male, distrutto da una alimentazione incongrua, insostenibile e da trattamenti antibiotici per lo più inutili>> scrive nel suo libro “Medicina da mangiare” il Dottor Berrino, dal 1975 al 2014, direttore presso l’Istituto Nazionale dei tumori di Milano del dipartimento di medicina preventiva e predittiva. E aggiunge: << Il termine IBD inoltre raggruppa le patologie chiamate morbo di Crohn (malattia infiammatoria cronica della parete dell’intestino) e colite ulcerosa (malattia infiammatoria cronica della mucosa del grosso intestino), la diverticolite, il colon irritabile, le colite croniche non altrimenti specificate… L’uomo occidentale moderno soffre molto a causa delle condizioni dell’intestino. Sintomi come gonfiori addominali, meteorismo, irregolarità, dolori al basso ventre, stanchezza generale possono essere correlati a uno stato infiammatorio. Sembrano problemi di poco conto ma la qualità della vita è fortemente compromessa… e se l’intestino è in squilibrio perdiamo la nostra chiarezza mentale, la nostra capacità di valutare… >> Se l’intestino è in squilibrio perdiamo la nostra capacità di essere felici! Urge una nuova coscienza alimentare che ci dia respiro e in cui, passo dopo passo, possiamo trovare la felicità perduta. << La miseria, la felicità e una vita più o meno lunga o breve dipendono tutte dal cibo >> Uno dei libri che mi ha impressionato e mi ha insegnato di più nel mio cammino di evoluzione alimentare e come persona è stato “Cibo e destino”, gli insegnamenti di Namboku Mizuno (Hermes edizioni). Tu cosa ne pensi? Fu dalla lettura di quel libro che presi in mano le redini della mia alimentazione e della mia vita. E fu così che la cambiai completamente. Non è stato facile. È stato a tratti faticoso. Ma quando arrivano i risultati, da quelli minimi, davvero super minimi (come lo svegliarsi con più energia) a quelli più grandi (come fare un’ecografia e non vedere più cisti ovariche, accorgersi che i propri esami del sangue sono a posto e l’insulina resistenza, la sindrome metabolica se ne sono andate) ti senti al massimo della felicità, appagata di ogni impegno. Certo, questo cambiamento bisogna desiderarlo ardentemente e cominciare da qualche parte a metterlo in atto, azione dopo azione, pensiero dopo pensiero. Poi ci si può anche perdere per strada ma intanto un pezzettino lo si è percorso, qualcosa è stato seminato e il corpo ricorda sempre quando stava meglio e vuole tornare a quel momento. Ora ti chiedo una cosa po’ bizzarra… Sai che esiste una tecnica che ti può aiutare a lasciare andare tutta questa infelicità sia fisica che emotiva e a portarti ad un maggiore grado di felicità? Sì? Sai che tecnica è? L’idrocoloterapia. Una tecnica che io ho seguito nei primi tempi del mio percorso di evoluzione alimentare attraverso cui ho lasciato andare non solo tanta “pu pu” ma anche tanto dolore. Nell’ultimo seminario di formazione a cui ho partecipato della Grande Via, l’associazione del Dottor Berrino, mi è stata spesso ripetuta una frase di un medico missionario in Africa, Dennis Burkitt: <<Se fate cacche piccoli avete bisogni di ospedali grandi, se fate cacche grandi avete bisogno di ospedali piccoli>>. Fa un po’ sorridere come frase ma è vero. Spesso noi tratteniamo le nostre emozioni, ci chiudiamo in qualche modo e per qualche ragione e non riusciamo più a fare “pu pu” come veramente desideriamo e ci rimane dentro per tutta la vita, magari creando scompensi su scompensi che aumentano in modo esponenziale, se mangiamo i cibi dell’intestino infelice! Ebbene sì, esistono cibi che provocano infelicità intestinale e lo vedremo insieme martedì 9 ottobre! È il momento di dire basta a questi problemi ed è giunto il momento di liberarti anche un po’ dalla troppa infelicità e dai troppi pensieri. No, no, non scherzo! Se pensi troppo, è anche perché il tuo vero organo metabolico, il tuo secondo cervello ovvero il tuo intestino, è in tilt. Ti aspetto allora martedì 9 ottobre, alle 19,45 da Sale in Zucca, in via Santa Chiara 45 a Torino, per ritrovare la tua libertà intestinale e di pensiero e per scoprire e capire quanto può essere utile la antica pratica dell’idrocolonterapia con il Dott. in Scienze Infermieristiche Giampaolo Perracchiotti. Dal nostro intestino dipende la nostra salute ma anche la nostra felicità: l’intestino e lo stomaco producono il 99% della serotonina, l’ormone del buon umore. Per cui sì, è arrivato il momento di scegliere di essere felici. Un idrocolon può essere davvero l’inizio di una nuova vita? Ne parleremo intensamente Martedì 9 ottobre. Parleremo anche della pratica del digiuno per capire gli ultimi studi a livello scientifico: il digiuno di un giorno, di qualche ora, di tre giorni e 5 giorni. Vedremo insieme come può essere facilitato il periodo di assenza di cibo e poi lancerò una super dieta pazza per sperimentare, per chi vorrà, almeno un giorno di digiuno assistito e accompagnato da me, per poi continuare con delle indicazioni mirate alimentari. Che ne dici? Ci proviamo? Daiii insieme è più facile, è più bello, è più motivante. Per millenni il digiuno è stata la normalità! Guarda un po’, se risaliamo indietro nella storia dell’umanità tutti gli esseri viventi sono stati “selezionati” dalla mancanza di cibo e quasi mai dall’abbondanza! Anche se non siamo pronti ad un digiuno, questa “selezione naturale” ci fa pensare. Cosa dici? Vedremo insieme a Giampaolo gli ultimi studi del dottore Walter Longo su come anche un piccolo digiuno trasformi il corpo e lo aiuti ad essere longevo. << Poiché il cibo sostiene la vita, una alimentazione instabile produce solo una vita instabile: questa è la ragione per cui egli non può essere longevo. Invece una persona che si nutre appropriatamente, sosterrà la propria vita nel modo più giusto e vivrà a lungo. La longevità in salute arriva da una alimentazione sobria. >> conclude Namboku Mizuno, anziano monaco giapponese che praticava la terapia alimentare. Ti aspetto quindi ad una serata da cui potrai partire per mettere le basi solide per avere
Più in forma e in salute durante l’inverno? Inizia da qui…

Settembre è il mese della tarda estate in cui è importate iniziare a preparare il corpo al freddo e all’umido dell’autunno e dell’inverno. L’energia espansiva “fuoco” dell’estate si sta ritraendo per lasciare spazio all’energia “terra” stabilizzante ed equilibrante. Cosa possiamo mettere nel nostro piatto che aiuti il corpo a prepararsi per le stagioni più fredde? La caratteristica della tarda estate, per l’antica medicina tradizionale cinese, è la ricerca dell’equilibrio tra caldo e freddo (tra yin e yang). Piano piano si diminuiscono i piatti freddi per avvicinarsi a piatti con cotture più lunghe che eliminano dal corpo gli eccessi di liquidi che possiamo avere introdotto con la stagione più calda. Spesso, in questo periodo di assestamento, sorgono le voglie di dolce (per approfondire questo argomento consiglio la lettura del libro di Martin Halsey “Il corpo umano: istruzioni per l’uso”, edizioni la Sana Gola). L’energia della tarda estate stimola gli organi dell’energia fuoco (il cuore, il sistema circolatorio, l’intestino tenue) e verso la fine del mese quelli dell’energia terra (il pancreas, la milza e lo stomaco). Il sorgo, un antico cereale, può darci una mano a riequilibrare le energie del mese. Originario dell’Africa centro-orientale e delle montagne della Cina centrale e occidentale, è attualmente prodotto in modo massiccio in Nord America. Ma c’è una buona produzione anche in Africa, Asia, Sud e Centro America. In Europa la sua coltivazione è presente anche in Francia e in Italia (in particolare in Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria). È una buona fonte di energia, contiene infatti carboidrati complessi che si trasformano a poco a poco, durante il metabolismo, in molecole di glucosio più semplici, utili a rilasciare energia. Nello stesso tempo essendo composto per lo più da carboidrati complessi non determinano un innalzamento veloce dei valori della glicemia nel sangue evitando così il picco glicemico. È ottimo per i celiaci perché privo di glutine. Contiene una buona quantità di antiossidanti naturali e fitocomposti quali acidi fenolici, fitosteroli, flavonoidi. Contiene molta fibra, ed è altamente digeribile. Contiene diversi sali minerali come ferro, calcio, potassio e vitamine come la vitamina B3 e la vitamina E. Il sorgo appartiene alla stessa famiglia delle graminacee, come frumento, orzo, riso, segale, avena e miglio. Dal latino surgo significa alzarsi. E’ stato chiamato in questo modo per la sua rapidità di sviluppo. Il punto forte del sorgo è la grande capacità di resistere alla siccità, per questo è stato uno dei primi cereali ad essere coltivato, esistono infatti reperti archeologici che risalgono al 2200 a.c. È ottimo per creare un primo piatto veloce e saporito come questo: Lava e taglia 2 manciate di fagioli, due carote, due cipollotti e una manciata di rucola. Tosta le mandorle e tagliale a coltello oppure frullale leggermente. Lava e cuoci 200 grammi di sorgo con il doppio dell’acqua, sala. In una altra padella metti a cuocere i fagiolini, le carote, i cipollotti con un pochino di olio extravergine di oliva, sale, origano e salvia tritata, copri e cuoci per 5 minuti. Aggiungi quando i fagiolini sono ancora belli verdi il sorgo cotto, aggiungi due dita di acqua e copri per 5 minuti. Servi con una spolverata di rucola e mandorle. Da questo cereale si ricava anche la farina, ideale per la preparazione di prodotti da forno mescolata insieme alla farina semi-integrale o tipo 2 si può ottenere un buon pane. Ci si può poi divertire a creare porridge con i fiocchi o del sorgo soffiato. Un altro cereale che può essere utilizzato in abbondanza in questo periodo è il miglio. Svolge un ruolo fondamentale nell’aiutare il corpo ad eliminare i liquidi in eccesso. Con il miglio ci si può veramente divertire creando dei fantastici budini oppure mousse con frutta, polvere di cioccolata e malto per creare dei dolci alternativi senza zucchero e a basso impatto glicemico. Con il miglio poi si possono creare tanti buonissimi primi piatti da zuppe a insalate tiepide oppure si può far saltare velocemente con le verdure. Ottimo in versione pizza. Il miglio può essere arricchito con granelle di pistacchi sia in versione dolce che salata. Con un consumo moderato (perché sono sempre oli) i pistacchi possono apportare al nostro organismo acidi grassi benefici, proteine di origine vegetale e sali minerali. I pistacchi sono una fonte di calcio, ferro, magnesio, sono una fonte di antiossidanti e di polifenoli che aiutano a proteggere il nostro organismo dai radicali liberi quindi ottimi da usare per mantenere la bella abbronzatura estiva nel tempo. Infatti i pistacchi sono ricchi di vitamine E e di carotenoide, aiutano a mantenere la pelle sana e elastica. I pistacchi sono una buona fonte di vitamine del gruppo B grazie all’alto contenuto di acido folico. Ne basta una piccola quantità per ottenere una buona assunzione di rame, un minerale coinvolto nel metabolismo e nella sintesi dei globuli rossi. Sono ricchi di fosforo e grazie alla presenza di due carotenoidi rari proteggono la vista. I grassi presenti nei pistacchi sono considerati benefici per abbassare il colesterolo (meglio non salati per questo scopo) insieme ad uno stile alimentare basato su cereali, verdure e legumi e un po’ di movimento. I fagioli settembrini sono le numerose varietà del fagiolo comune Phaseolus vulgaris, tra questi spiccano i piccoli fagioli francescani bianchi, ottime per creare delle saporite paste e fagioli oppure delle vellutate insieme agli ortaggi di stagione. Il fagiolo francescano è un alimento molto nutriente tanto che i famosi monaci lo usavano per superare le carestie, da qui il nome. Hanno una buona quantità di aminoacidi e dal punto di vista proteico costituiscono una buona alternativa alla carne aiutando anche ad abbassare il colesterolo e grazie alla presenza di fibre sono molto indicati per prevenire problemi intestinali, stitichezza ed emorroidi. Inoltre hanno un basso indice glicemico aiutando a ridurre i livelli di zucchero nel sangue e l’emoglobina glicata. Contengono inoltre il molibdeno, un minerale che attiva una serie di enzimi disintossicanti. > Noi sei ancora entrato nel nostro gruppo? Iscriviti gratis alla nostra Community Facebook!! Se vogliamo ancor di più rendere il nostro piatto in armonia con l’energia del
Voglia di dolce della tarda estate

Voglia di dolce? Lo sai che nel periodo della tarda estate si scatenano le voglie pazze di dolce? Perché? Per la medicina tradizionale cinese entriamo nell’energia terra dove vengono stimolati in modo particolare pancreas, fegato, milza che sono appunto gli organi che regolano la voglia di dolce nel nostro organismo. Ti piacciono i cibi tropicali, provenienti da quei paesi che sono sull’asse dell’equatore o più giù come per esempio le banane, il cioccolato, il caffè, lo zucchero. L’avocado, il mango, il cocco, i datteri, il mango? Soddisfi così la tua voglia di dolce? Io prima di studiare e capire l’energia dei cibi ne facevo largo uso in ogni momento dell’anno. La banana è super buona e sazia velocemente ed è pratica, il cocco ti porta a viaggiare con i sensi, il cioccolato è wow, il caffè crea dipendenza come lo zucchero, l’avocado, i datteri e il mango sono diventati una moda da quando si sta diffondendo il crudismo e la moda alcalina. Ma in relazione al cibo, per la propria salute è bene andare oltre al gusto e farsi delle domande. E la prima domanda che mi faccio quando scelgo un cibo da mettere in bocca è: che effetto ha sui miei organi? Che effetto hanno questi cibi tropicali sugli organi e quindi sul corpo e sulla mente di una persona come me che vive in un paese che non è tropicale e si trova al di sopra dell’ equatore? raffreddano il corpo abbassando la temperatura, per questo sono stati creati dalla natura in luoghi dell’emisfero terrestre dove le temperature sono alte la maggior parte dell’anno sono molto ricchi di acqua, quindi creano umidità nei tessuti sono molto yin per la medicina tradizionale cinese, ovvero creano un effetto dispersivo nella mente contribuendo a creare un modo di pensare debole e poco centrato. Causano quindi nel corpo problemi yin come infiammazioni, allergie, debolezze al sistema immunitario, psoriasi, dermatiti, cedimenti o eccessiva rilassatezza dei tessuti come l’ernia iatale o i prolassi. >> Pensi di non riuscire di fare a meno di dolci e frutta tropicale? Unisciti alla nostra Community Facebook per scoprire tanti trucchi e ricette per superarla! Quindi come è importante comportarci di fronte a questi cibi? Se si hanno dei problemi yin, vanno eliminati per un certo periodo. Per guarire dal pre-diabete e dall’ovaio polistico ad esempio, non li ho proprio visti per anni. Se non ci sono importanti problemi di salute, bisogna mangiarli con cautela e saperli equilibrare con altri alimenti più yang, per una questione sia preventiva che di equilibrio energetico. Due anni fa Leonardo ed io siamo partiti per il Rajastan, lo stato più romantico dell’India Settentrionale. Siamo partiti a dicembre per arrivare nel periodo più yin dell’anno, ovvero a gennaio dove nel nord Italia il freddo è intenso e l’umidità pungente. All’epoca stavo terminando i miei studi come terapeuta alimentare alla Scuola la Sana Gola di Milano e stavo approfondendo l’energia dei cibi. La raccomandazione che mi venne ripetuta più spesso dal mio professore Martin Halsey fu: “non mangiare spezie ed evita tutto il crudo, frutta e verdura, altrimenti quando tornerai batterai i denti, rischiando di ammalarti, e ti ritroverai una lingua super patinata e l’intestino indebolito.” Così, in ogni ristorante, al momento di ordinare ogni piatto partiva la richiesta: no spicy, ovvero no spezie. Abbiamo poi evitato ogni tipo di frutta e di dolce tranne a capodanno. Il 31 dicembre eravamo nella città blu, Jodhpur in un agriturismo tra un lago e una montagna e dopo una cena a lume di candela rigorosamente no spicy ci hanno proposto come dolce per festeggiare il nuovo anno una mousse di lenticchie rosse. Non ho potuto resistere, dalla curiosità abbiamo ordinato questa mousse per festeggiare. Era un delizia e chiesi tutti gli ingredienti per poterla rifare a casa secondo i principi yin e yang della dieta dell’equilibrio. Ed ecco per te la mia versione della mousse all’indiana: Ingredienti: 150 grammi di lenticchie rosse decorticate 200 ml di latte di mandorla 300 di acqua di cocco 150 grammi di malto di riso o q.b due bacche di cardamomo mezzo cucchiaino raso di cannella una spolverata di noce moscata due cucchiai di cocco in scaglie 1 pizzico di sale 1 cucchiaino raso di agar agar 1 cucchiaino di crema di mandorle una spolverata di cacao raw o bacche di cacao raw per guarnire Procedimento: Lavare le lenticchie. Sgranare i semi di cardamomo. In una pentola mettere a cuocere tutti gli ingredienti, coprire e lasciare cuocere per una ventina di minuti. Frulla e servi con qualche scaglia di cocco sopra e qualche bacca di cioccolata raw. Puoi anche metterla in frigo lasciarla raffreddare, e al momento di servirla frullarla nuovamente per ammorbidirla (se ti piace più soffice puoi aggiungerci un cucchiaino di crema di mandorle) Con la cottura che è yang i cibi tropicali perdono un po’ del loro effetto yin indebolente. Io ho poi aggiunto, sempre nell’ottica della dieta dell’equilibrio e della visione energetica del cibo, un pizzico di sale e l’alga agar agar, il malto di riso invece dello zucchero, e il latte di mandorla invece che esclusivamente latte di cocco. Con questi accorgimenti potete godervi questo dolcetto di fine estate ogni tanto, ma con l’inoltrarsi dell’autunno ti consiglio vivamente di non mangiare alimenti tropicali e seguire uno stile alimentare più rafforzante e riscaldante (in particolare se segui una l’alimentazione in prevalenza vegetale). Con l’equinozio d’autunno il mio programma alimentare il tuo menù naturale organizzato ti aiuta a diminuire, se non a cancellare, la voglia di dolce con un decotto specifico e ricette mirate. Se non elimini le voglie o non le riduci in modo importante, la tua alimentazione rimarrà disordinata, caotica e continuerai a portarti avanti i problemi di sempre: dal mettere su peso al colesterolo, ai problemi intestinali e digestivi. Il successo alimentare parte proprio dall’ordine alimentare e l’ordine alimentare non può esistere se sei in preda alle voglie. Iscriviti al gruppo facebook del menù naturale organizzato, fammi sapere se ti è piaciuta questa ricetta e