MENU
Edit Template

Scopri insieme a me gli effetti dell’amaranto!

Luglio: entriamo nel pieno dell’energia espansiva e gioiosa dell’estate! Quali sono i cereali e i legumi che più ti possono aiutare nel mese di luglio per vivere al meglio e con grande vitalità, il periodo più caldo dell’anno? Per l’antica medicina tradizionale cinese, nel mese di luglio entriamo nel pieno dell’energia “fuoco”. Ogni stagione ha un’energia trasformativa e delle caratteristiche particolari, capaci di influire in modo diverso sul nostro corpo attraverso la stimolazione di organi specifici. (Per approfondire questo argomento consiglio la lettura del libro di Martin Halsey “Il corpo umano: istruzioni per l’uso”, edizioni la Sana Gola) Qual è l’organo nel nostro corpo che più di ogni altro viene stimolato nel mese di luglio? Il cuore (e tutto il sistema circolatorio) insieme al suo compagno, l’intestino tenue. Uno dei cereali più in sintonia con l’energia della stagione estiva e quindi con l’energia fuoco è l’amaranto! L’amaranto è una pianta erbacea delle Amarantacee che sboccia in piena estate con delle belle infiorescenze a fiori piccoli, penduli, di un rosso scuro e intenso. Il colore rosso caratteristico rende, da un punto di vista energetico, questo alimento adatto per aiutare il cuore, il sistema circolatorio e l’intestino, gli organi che corrispondono all’energia estiva “Fuoco”. È uno pseudo cereale come la quinoa, molto ricco di proteine e molto nutritivo, è stato per secoli l’alimento base delle popolazioni precolombiane. Conobbe il massimo splendore sotto gli Aztechi, quando era chiamato “grano degli dei”. Essendo originario del America centrale ci porta una energia fresca e leggera che ci aiuta ad affrontare le alte temperature. È ricchissimo di amminoacidi come la lisina, fibre che aiutano l’intestino tenue, magnesio, ferro, fosforo. Tra le vitamine spiccano la B3, molto utile per la respirazione cellulare, il metabolismo dei grassi, dei carboidrati e delle proteine oltre che per la circolazione e la B6 necessaria per la sintesi metabolica e la formazione dei globuli bianchi e rossi, e la vitamina E, antiossidante. È molto facile da digerire evitando così la produzione di tossine digestive ed accelerando il metabolismo. Si favorisce così il dimagrimento e si riequilibrano tanti stati di salute, soprattutto legati al sistema circolatorio. È una vera salvezza per chi è celiaco perché è totalmente privo di glutine! Come si usa l’amaranto? La preparazione è molto simile a quella del riso. Per renderla ancora più digeribile, se ci sono dei problemi di acidità, può essere messa a mollo la sera precedente o tostata enfatizzandone così anche l’aroma nocciolato. Come il mais, l’amaranto cotto in padella, con un coperchio, con un filo di olio scoppia creando piccoli pop corn. Si cuoce in pentola con una quantità doppia di acqua, a fuoco lento, per circa venti minuti, dopo aver dato una buona sciacquata con un colino a maglie molto fine. È pronta quando sarà stata completamente assorbita l’acqua. Una volta cotto assume una consistenza gelatinosa. La gelatina può essere levata via sciacquando. Meglio però utilizzarla al completo perché questo effetto gelatinoso è un vero proprio addensante per creare favolose vellutate o porridge o gustosi milk-shake vegetali. La farina ottenuta dall’amaranto è una delle migliori per i celiaci essendo senza glutine. E’ adatta per la preparazione di biscotti e se associata con farine di frumento, kamut o farro nella percentuale del 30% può essere usata anche per un pane saporito a lievitazione naturale. Al mattino, se si ha fretta può essere utilizzato anche soffiato in veloci porridge arricchiti da frutta di stagione e una golosa granella di nocciole tostate oppure per creare barrette e pasticcini. L’amaranto è ottimo cotto insieme ad altri cereali con riso integrale e orzo nella proporzione di 1:3. Per una ricetta dimagrante può essere cucinato insieme alle verdure di stagione e qualche fungo shiitake secco (speciali funghi che crescono sulle querce con proprietà sciogli grassi) messo a mollo e tagliato fine. Dopo aver lavato l’amaranto saltare le verdure e i funghi tagliati fine con olio extravergine di oliva, un dito di acqua, sale marino, dopo qualche minuto aggiungere sopra l’amaranto e qualche seme di cumino tostato. Coprire il tutto per una ventina di minuti con abbondante acqua, aggiustando di sale. Verso fine cottura grattugia la scorsa di un limone bio e cuoci ancora qualche minuto, coperto. Quando tutta l’acqua sarà assorbita servi con una spolverata di basilico fresco. Lo si può inoltre usare come base per le pappe dei bebè o per rendere più nutrienti le minestre per convalescenti ed anziani. I chicchi già cotti possono anche essere mescolati con legumi o fiocchi di cereali per creare crocchette sfiziose. L’amaranto può essere alternato al orzo e al farro perlato in fantasiose insalate fresche con olive, capperi e verdure. Molto adatto in questo periodo e veloce da preparare è il bulgur, il grano spezzato, molto digeribile e versatile. Legumi dalle sfumature rosse aiutano tutto il nostro sistema circolatorio e sono da preferire in questo momento dell’anno. I fagioli Bortolotti sono i legumi protagonisti del mese di luglio. Sono originari dell’America del Sud, ad oggi coltivati anche in nord Italia. Sono molto ricchi in fibre, utilissime per contrastare il colesterolo “cattivo” e hanno la proprietà di non far salire troppo velocemente i valori dello zucchero nel sangue. Sono una buona fonte di molbdeno, di folato, di proteine e vitamine B1 e di minerali come il fosforo, il magnesio, il manganese e il potassio. La sua fibra aiuta anche a prevenire disturbi digestivi, la sindrome dell’intestino irritabile e i diverticoli. Se vogliamo ancor di più rendere il nostro piatto in armonia con l’energia fuoco del momento allora possiamo mettere nel nostro cesto della spesa le zucchine, i fagiolini, la lattuga, i cetrioli, i ravanelli, ma anche pomodori, melanzane, peperoni se non si hanno problemi di acidità o di digestione. In questo periodo dell’anno possiamo rinfrescare i nostri piatti con la menta e la maggiorana. Una spezia che viene raccolta a luglio è la cannella. Possiamo addolcire con questa spezia, senza utilizzare altri zuccheri, le nostre colazioni mattutine inserendola in cottura nelle creme di cereali; è un valido aiuto per il controllo dei

La ricetta del mio viaggio a Bali

Ogni cosa è benedetta e va benedetta. Questo l’ho imparato nel mio viaggio a Bali, qualche anno fa. Ogni mattina ci svegliavamo e trovavamo sulla porta di legno della nostra casetta dei fiori, un incenso e qualche cosa da mangiare che veniva offerto agli dei in segno di protezione. A Bali venivano benedette non solo le case, ma anche i motorini, le macchine, i templi, le strade, i negozi. Trovavamo benedizioni dappertutto. Un giorno abbiamo affittato un motorino per accedere a delle spiagge più lontane e ci è stato consegnato con una vaschetta di fiori e l’incenso e ogni mattina ce lo trovavamo così, con questa benedizione, esattamente come la nostra casa. In quel viaggio mi sono sentita protetta e benedetta in ogni momento. La benedizione per me più emozionante è stata a quella del corso di cucina quando lo chef- insegnante ha posto sul tavolo di lavoro fiori, incenso e qualche cibo simbolico. Con l’incenso poi ci ha benedetti tutti, uno ad uno, in modo che il cibo che avremmo toccato, lavorato, trasformato e poi mangiato e fatto parte di noi avesse le più alte vibrazioni e non portasse dietro con sè strascichi di emozioni negative. Ehhh sì, noi ingurgitiamo anche le emozioni quando mangiamo… quindi se proprio non è tua la pratica della benedizione del cibo (anche se ve la consiglio almeno una volta ogni tanto) almeno attendi un attimo, prima di metterti a cucinare quando sei una nuvola di rabbia o di tristezza. Di questo viaggio mi sono rimasti i gusti agrodolci e il sapore accesso delle spezie e poi la vitalità del colore dei piatti (da cui traggo ispirazione ogni giorno per i miei). Ecco qui una ricetta che porto nel cuore perché ogni volta che la creo mi riporta là a Bali e dentro la sacralità del nutrimento e di ogni gesto di cui la nostra vita è composta. Ho ridotto la quantità di spezie rispetto la ricetta che avevo imparato nel corso di cucina a Ubud (la capitale) perché qui sono introvabili e perché per il nostro clima sono veramente troppe. Da noi subito dopo l’estate c’è l’autunno e poi l’inverno e il nostro corpo va preparato fin d’ora al freddo invernale. Questo è l’aspetto su cui sto lavorando con il gruppo che mi segue con il mio programma di ricette del menù naturale organizzato. Le ricette del menù per un lato sono studiate in base alla strategia alimentare per dimagrire, sciogliere i grassi profondi e la ritenzione idrica e per un altro lato sono create in modo da evitare le debolezze tipiche del periodo autunnale e invernale: raffreddori, muco, influenze, catarro e sistema immunitario debole. Non è uno scherzo, sai! Pensa che io dopo quel viaggio in cui per due mesi ho mangiato olio e zucchero di cocco, spezie e frutta tropicale a go a go mi sono trovata a dicembre con una patina di lingua bianca pazzesca sulla lingua e un sacco di altri disturbi tipo pancia gonfia, reflusso, catarro e stanchezza cronica. Ero all’inizio del mio percorso di studi di terapia alimentare ma guardandomi alla specchio ho iniziato a fare alcune riflessioni secondo quanto stavo apprendendo di medicina tradizionale cinese e macrobiotica. Il cibo manifesta i suoi effetti dopo tre giorni, tre mesi e tre anni in modi diversi. Quindi la mia domanda osservandomi la lingua fu: cosa avevo mangiato tre mesi prima per avere la lingua così patinata e bianca? Ma certo: ero a Bali e avevo esagerato con tutto lo yin possibile ed immaginabile, tutto ciò che c’era di frutta tropicale e cruda, di zucchero di cocco e di spezie. Avevo esagerato con del cibo che aveva delle caratteristiche utili a chi vive in un clima equatoriale. Quindi? A dicembre ho preso la decisione di rimediare a tutto quel pasticcio tropicale con un bel decotto (il più gettonato quando le persone vengono da me in consulenza) di kuzu, umeboshi e bancha e una bella dieta yanghizzante di cereali, verdure e legumi cotti a lungo. In dieci giorni ho buttato fuori tutto l’umido che mi ero portata dentro con le mie scelte alimentari estive e ho capito che non si può tanto scherzare con gli effetti del cibo sul corpo per cui l’anno dopo nel viaggio in India ho fatto che evitare tutte le spezie (al cameriere era un continuo “no spicy ), la frutta tropicale e lo zucchero di cocco. E sono tornata senza effetti collaterali. Ed ora qui la ricetta del mio viaggio a Bali rivisitata in chiave macrobiotica. Ci tengo a metter in evidenza che nella filosofia alimentare che propongo l’uso del cocco è molto raro e viene utilizzato per occasioni speciali come questa, festeggiare il compleanno di mio marito insieme ad amici creando un piatto dai gusti speciali e sognanti.   Ingredienti: 1 tazza di riso rosso 1 mazzetto di basilico 1 tazza di anacardi 2 cipollotti 4 albicocche 2 cucchiaini di curry 1 cucchiaino di zenzero in polvere o di radice fresca una manciata di scaglie di cocco o di cocco grattugiato olio di sesamo o extra vergine di oliva tamari q.b (salsa di soia bio) Procedimento: Lava il riso rosso e cuocilo salandolo con il doppio di acqua. Lava e taglia la verdura e le albicocche togliendo il nocciolo. In una padella metti dell’olio e un dito di acqua, aggiungi il cipollotto tagliato fine con la parte verde, le albicocche tagliate e le scaglie di cocco ed infine un dito di acqua, sala e copri. Intanto sciogli il curry in un dito di acqua tiepida. Tosta gli anacardi. Quando le albicocche sono morbide versa sopra il riso e il curry, grattugia lo zenzero o aggiungi la polvere di zenzero (se hai la radice fresca grattugiarla e spremerla fra le mani). Aggiungi due dita di acqua e un cucchiaio di tamari o assaggia e regola con il gusto. Coprire e cuocete tutto insieme per una decina di minuti. Poi servi con gli anacardi tostati sopra. Questa è una ricetta afrodisiaca, prova per credere e fammi

MPM SRL – tutti i diritti sono riservati

Strada Griggi Montù 20 Pecetto Torinese (TO)

P.IVA 10929010014

REA: TO-1173187 Capitale sociale: 10.000€

Consulente alimentare

siaf-logo-piccolo-sfondo bianco Professionista disciplinato ai sensi della legge n.4-2013, iscritta all’associazione di categoria professionale SIAF Italia nel registro professionale come operatore olistico ad indirizzo nutrizionale PI2102P-OP (livello professional) e counselor olistico PI609-CO