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L’alimentazione perfetta???

Alimentazione naturale: capire che strada prendere

C’è troppa confusione. Troppa. Troppa. Troppissima. Sul tema alimentare. Chiunque ormai emette opinioni, giudizi, sentenze, si improvvisa oratore sul tema dell’alimentazione, in qualunque giornale si sparano ricette, diete, consigli, con un accostamento di ingredienti e di idee che appartiene al mondo fantasy più che a quello reale. Ma cavoli non è uno scherzo parlare di alimentazione. Non si può far baruffa di due nozioni lette sui libri oppure di una marea di nozioni lette sui libri e a spargere in giro qua e là vedute alimentari. Sì sì evviva la libertà, siamo nell’epoca della libertà di informazioni e quindi ok ci sta che succedano queste cose. Ma nel campo alimentare bisogna avere una bussola, delle chiarezze che non siano solo biochimiche (quante vitamine, omega contiene un alimento) o la separazione acido/alcalino o di che gruppo sanguigno uno appartiene oppure il gusto. Ma cavoliiiiiiii! la cucina è un’arte e nessuna di queste ultime visioni prende in considerazione quest’aspetto. Alice: Quale via dovrei prendere? Gatto: Dipende dove vuoi andare? (Da Alice nel paese delle meraviglie, Lewis Carrol) Ecco anche nell’alimentazione bisogna capire che strada uno vuole prendere e in questa strada, per evitare disagi e smarrimenti, bisogna avere una bussola. Io la dieta del gruppo sanguigno l’ho fatta e mi ha devastata, perché sono gruppo 0 e dovevo mangiare un sacco di carne. Ma questo è il momento storico per imbottirsi di carne? Così come sono allevati gli animali oggi? No, perché io me lo chiedo… e anche se trovassi la super piccola azienda che mi alleva il pollo con tutti i santi crismi del rispetto, il mio corpo, con lo stile di vita di oggi,  visto che mi sparo intere giornate al computer o in macchina o sui libri, sarebbe in grado di smaltire quel tipo di grasso, quel tipo di proteina? Oggi ci sono i riscaldamenti, al tempo dei cacciatori, come si presume facessero i gruppi 0, non c’erano, e questa fa funzionare in modo diverso il metabolismo, una comodità di questo tipo incide sul tuo corpo, non è mica da sottovalutare. Sì diciamo quello che ha di positivo sta dieta del gruppo sanguigno è che un po’ di ordine lo mette e l’ordine porta sempre i suoi benefici. Ma poi parla di stili di cottura? di ricette? di effetti del cibo sugli organi? Bahh a me pare di no. A me non ha insegnato a cucinare per la mia salute.Poi passiamo alla moda alcalino/acido, sì sì fighissima, all’estero poi va che è una figata soprattutto a Miami (e ti dirò il motivo a breve) ma la mia sorellina con questa moda di alcune simpatiche blogger si è devastata facendo dolci con l’olio di cocco,  cioccolato raw ovvero crudo, usando succo di agave, facendosi frullati o succhi detox, insalatone prima dei pasti, semi vari, avocado a go go e….suprise… dopo qualche mese piena di dermatite, con mani umide e trasudanti di acqua. 10 giorni a dieta macrobiotica seguita da me, tutto sparito. Certo le ho vietato tutto il crudo per un po’, pure l’olio e siiii perché in certi casi pure l’olio crudo va tolto se vogliamo una risposta curativa dal corpo. Certo mangiava come si mangia ai Caraibi dove si balla merengue tutto il giorno e si nuota e ci si asciuga sotto il sole. Ma buttando nel corpo così tanto yin, ovvero elemento acqua, nel corpo attraverso frullati e cibi tropicali ricchi di acqua ha inzuppato i suoi organi di umidità visto che lei si muove nelle grigie nebbie londinesi in metro e non a ritmo di merengue sulla sabbia di Santo Domingo. Ho una amica carissima che vive a Miami, a marzo sono andata a trovarla, lei segue una dieta crudista prevalentemente e lì va bene, non esiste inverno, infatti quando le ho raccontato del mio metodo “io ti accompagno, tu assapori” che a breve lancerò con il mio nuovo sito/blog mi ha chiesto: “Ma se lo vuoi portare anche qua ci fai schiantare tutti dal caldo se proponi menù solo di cereali e legumi”…”Ovvio che sì, in un clima caldo bisogna introdurre alimenti che rinfrescano se no siamo panati”. Ma anche lì non bisogna esagerare, lei infatti a forza di introdurre yin a spron battuto si è dilatata un sacco di capillari sulle gambe. Ma se io qua in questo momento di entrata in inverno comincio a mangiare crudo sai come gelo tra poco e quanti raffreddori mi becco. Questo ce lo racconta la cucina tradizionale di una volta, la sapienza antica che indicava che al sud di un paese non si poteva mangiare come al nord, perché le condizioni climatiche sono diverse. Quindi nell’alimentazione è fondamentale : 1)     capire che viviamo in una epoca industriale in cui si è perso il senso di umanità in relazione agli animali e che la carne di oggi è solo un pastrocchio di grassi ed antibiotici a meno che tu non vada ad allevare agnelli o maialetti in Sardegna facendo la vita del pecoraio esposto alle intemperie in una capanna su in montagna con il tuo piccolo falò di rametti e foglie. Che comunque potrebbe anche essere una figata. Back to la vita delle caverne come ci dice la dieta del gruppo sanguigno. E aggiungo  anche che Michio Kushi, uno dei mitici fondatori della macrobiotica, se la rideva quando parlava di gruppi sanguigni perché mangiando macrobiotico e cambiando il sangue il gruppo cambia. E qui non  siamo più impanati ma totalmente fritti 🙂 e come la mettiamo? 2)     Capire che ogni luogo ha delle caratteristiche alimentari ed è per quello che la natura mette gli alberi di avocado e di cocco che sono ricchi di acqua in luoghi tropicali dove c’è bisogno di liquidi e noi qui a Torino non ci imbattiamo in palme da cocco ma in querce o in castagni, per esempio. 3)     La cucina è una arte. Punto. Ci sono stili di cottura più invernali, più primaverili, più estivi, impararli rende forte la tua cucina e anche il tuo corpo: dalla pressione, al saltato, all’assorbimento,

Il cibo della madre

Nutriti con il cibo naturale: in profondità

Entriamo a poco a poco nelle profondità della terra. E nel tempo del suo grembo. Madre terra comincia a coccolarci con i gusti dolci della zucca, dei cavoli e delle carote. L’estate si sta dissolvendo e con lei i piatti freddi come le insalatone e la frutta mangiata qua e là, l’utilizzo dell’olio a crudo. E’ il momento di cominciare ad entrare dentro noi stessi. Madre terra ce lo sta chiedendo. Si sta abbandonando la voglia di stare all’aperto, l’energia comincia a scendere verso il basso. E cominciamo a sentire il bisogno di essere nutriti in profondità attraverso il cibo, ma non solo, anche dalle relazioni che si creano con le persone che ci stanno vicine e che incontriamo, con i pensieri che coltiviamo, con le emozioni che proviamo. E’ la stagione della tarda estate. L’energia della madre terra ci parla di radicamento, di stabilità, di ritrovare l’equilibrio, della capacità di sentirsi soddisfatti e di fertilità (in tutti i sensi, anche di idee). Un cambiamento in cucina è necessario per stare bene, nella scelta dei cibi, nelle cotture, nei sapori ed è importante che questo cambiamento sia graduale. E’ ora di cambiare tipi di cereali, legumi, condimenti, cotture per avere più calore e la forza profonda per affrontare le sfide dell’inverno.Problemi connessi agli organi digestivi, al sistema nervoso, a quello immunitario e linfatico si possono far sentire. Per questo è il momento giusto per assaporare una serata di scoperta sugli organi, i cibi e le cotture associati alla energia di madre terra per entrare poi in contatto con la nostra essenza che vuole armonia e ordine nelle relazioni per stare bene. Mercoledì 28 settembre sarà una serata dalle tinte giallo-arancio come il colore che in medicina tradizionale cinese si associa all’elemento terra. E in attesa di questo evento intanto chiediti: qual è il tuo sapore preferito? E dimmelo il 28, da questa preferenza potremmo insieme capire molto sugli organi che in te hanno bisogno di un riequilibrio. Ed ecco per te una ricetta zuccosa per iniziare ad armonizzarti con le prime arie fredde: Zucca ripiena di orzo e lenticchie Ingredienti: ½ piccola zucca Una tazza di orzo perlato o riso integrale o farro o miglio cotto per 4 persone Mezza tazza di lenticchie cotte 1 cipollotto o cipolla 2-3 cucchiai di semi di girasole 2 C di prezzemolo tritato Shoyu o tamari (salsa di soia) 4 C di tahin 1-2 C di miso di orzo olio e sale marino integrale Procedimento: Tagliare a metà la zucca senza sbucciarla e ungerla appena di olio e salsa di soia, metterla in una teglia con poca acqua. Infornare coperta con il lato tagliato verso il basso fino a quando la punta di un coltello la penetra facilmente. Tostare in una padella i semi di girasole lavati e scolati, mescolando con attenzione fino a quando non saranno dorati. Spruzzarli con poca salsa di soia e mettere da parte. Lavare il cereale e il legume. Cuocere una tazza di orzo e lenticchie  con tre tazze di acqua fino ad assorbimento e un pochino di sale da aggiungere gli ultimi 20 minuti insieme ad un ramo di rosmarino, e al tahin. Se vuoi a fine cottura per rendere tutto più gustoso puoi far sciogliere il miso in un po’ di acqua calda e usarlo per mantecare. Quando la zucca è tenera, riempirla con  il cereale e il legume. Cuocere in forno ancora 5 minuti per legare i sapori, una volta sfornato adornarne con prezzemolo tritato e semi di girasole. Notizia: ho assaggiato questo piatto  in un paesino costruito sull’ecosostenibilità sulla costa dell’Uruguay e mi era piaciuto tantissimo, ovviamente laggiù me lo avevano  servito con un formaggio di capra delle loro caprette ma io una volta a casa ho creato una variante vegana e allo stesso modo saporita. Love, Trust, care Silvia P.S: i posti per la serata del 28 sono esauriti, apriamo la lista di attesa, e se le persone in lista di attesa saranno molte organizzeremo un’altra conferenza per loro! Grazie di cuore per l’entusiasmo e la curiosità con cui ti sei iscritto, sarà una serata molto ma decisamente molto arricchente di quelle che colmano il cuore, donano speranza e ti riconnettono con la forza pulsante della terra.  “Ho scoperto che ogni relazione, che la vita stessa, si esprime attraverso una danza che talvolta è anche fatta da passi indietro e non c’è niente di sbagliato in questo. Ho imparato ad avere più fiducia nel Movimento dello Spirito e ho imparato ad andare sempre di più con lo Spirito. Sto imparando a non rifiutare mai niente, prima di tutto di me…” Tratto da Prendere la Madre, Lasciare la Madre.  E noi così faremo anche in cucina sempre più nel movimento di madre natura, del suo spirito del suo amore. P.P.S: Ti aspettiamo l’11 ottobre per scoprire gli straordinari benefici della Italian Rice diet, riceverai giovedì il menù particolare, geniale, creativo. Only rice in tutta la sua grandezza. P.P.P.S: Questa settimana sono a seguire un super chef vegano e un yoga retreat ad Ibiza. Per qualsiasi informazione sono raggiungibile su whatsapp e la super Federica risponderà per me alle mail.  

Diventa libero!

Tutto è relazione: servono pasti naturali

Diventa libero! Ti senti libero nelle tue scelte alimentari? e in quelle relazionali? Che cosa ti muove?“Tutti i desideri nella vita non sono che aspirazioni verso un aumento di libertà. La ricchezza e la povertà, la gloria e l’oscurità, il potere e la dipendenza, la forza e la debolezza, la salute e la malattia, la cultura e l’ignoranza, il lavoro e l’ozio, la sazietà e la fame, la virtù e il vizio, non sono che gradi maggiori e minori di libertà. Rappresentarsi un uomo che sia privo di libertà non è possibile se non rappresentandolo privo di vita” . Immersa nell’operazione del “magico potere del riordino” della casa mi ritrovo in mano un foglietto sgualcito ripiegato in due con su scritto in stampatello con la mano di mio padre  “MEDITAZIONI PER SILVIA”. Apro e leggo questa frase di Leone Tolstoj. E penso a cosa? Al cibo. Ovviamente. E al grado di libertà che esso ti può donare oppure negare. Quello che introduciamo nella nostra bocca a che cosa ci lega e con che grado di libertà? Ci lega ad un determinato sistema economico e ad un determinato sistema relazionale all’interno dei quali facciamo delle scelte alimentari che non sono affatto libere ma frutto di un condizionamento. Che relazioni hai con il  cibo che compri e metti sulla tua tavola? Che cosa riflette ciò che mangi e come lo compri? Da che cosa ti avvicina o ti allontana un cibo più vegetale o uno più animale? Che grado di libertà ti  offre  una scelta basata su cereali, verdure e legumi e dolci naturali? Da che cosa ti slega? Che memorie abbiamo dentro che non ci permettono di scegliere cibi ad alte vibrazioni energetiche come quelli vegetali e poco lavorati e ci fanno scegliere cibi spazzatura o cibi grassi?Ti sto riempiendo di domande, lo so. Abbi pazienza, è la forza dell’autunno che si sta avvicinando e mi sta portando con la sua energia dentro madre terra e mi rende più riflessiva. Tutto è relazione! con il cibo instauri una relazione che ti può dare più o meno libertà esattamente come quella che instauri con un altro essere umano. Vieni allora a capire come essere più libero nelle tue scelte alimentari e nelle tue relazioni. L’appuntamento è mercoledì 28 dalle 20 alle 22,30. Questa volta finiremo 30 minuti dopo perché sperimenteremo degli esercizi di percezione per cominciare ad aprirci ad un mondo nuovo dove diventare veramente protagonisti (felici, realizzati, e in salute) della propria vita e delle proprie scelte alimentari e non. Love, trust, care SilviaP.S: Una serata eccezionale ti avvolgerà mercoledì 28 settembre ricca di spunti e connessioni che ti sorprenderanno… perché dal cibo dell’autunno c’è molto da aspettarsi 🙂 e anche dal libro di Prafulla Stefania Contu “Prendere la madre, lasciare la madre”e dai brevi esercizi che ti proporrà. Iscriviti subitissimo 🙂 ti aspettiamo con gioia ed entusiasmo. P.P.S: consiglio di cuore la serata del 28 a te anche e soprattutto se hai una malattia o  un disturbo importante perché potrai trovare veramente un lampo di luce, una strada per stare meglio, se lo vorrai. Dico sul serio 🙂 P.P.P.S: E martedì 11 ottobre preparati per la serata con l’assoluta novità “The italian rice diet”, come metterla in pratica, a cosa serve? in che cosa ti aiuta? perché è utile?

Bentornata e bentornato!

La terapia naturale: è stata trasformazione

Bentornata e bentornato, Spero che la tua estate sia stata ricca di stimoli come la mia e la tua voglia di ripartire tocchi le stelle. Io ho trascorso la mia estate a contatto con gli elementi: mare (elemento acqua), alberi (legno), sole (fuoco), terra, e metallo (le sostanze come i sali minerali che il mio corpo ha assorbito attraverso il mare e il cibo). E mi sono rigenerata completamente. Questa mia estate è iniziata con una grande meta raggiunta per me: ho conseguito il diploma di Guida alla Terapia Alimentare. Dall’inizio del primo corso di terapia alimentare alla Scuola “la Sana Gola” sono trascorsi 4 anni. Avrei potuto terminarlo prima questo corso/percorso ma nel mio cuore avevo deciso che questa preparazione volevo godermela, sperimentare ogni parola del maestro Martin Halsey e di ciò che stavo studiando di medicina tradizionale cinese. E’ da quando ho 6 anni che ho frequentato una scuola completamente distaccata dalla realtà, che mi ha trasmesso molto poco di pratico e così mi sono detta: “Se veramente questo modo di mangiare, di vivere il cibo, trasforma la vita delle persone, voglio che trasformi prima di tutto la mia, così sarò in grado di trasmetterlo non solo dal punto di vista teorico ma anche nella pratica”. Questa società mi ha riempito di nozioni, di informazioni che sono rimaste nella testa cioè ad un livello solo razionale e che veramente non mi sono mai appartenute, solo in piccole dosi sono entrate nel mio corpo e quindi sono entrate davvero nel mio essere per aiutarlo ad evolvere. Il corso/percorso di terapia alimentare mi ha dato una possibilità che non avevo mai avuto in molti dei miei percorsi di studi dalle elementari, alla laurea, al master: vivere gli effetti di ciò che apprendevo a livello teorico e razionale in ogni cellula del mio corpo e fare veramente mia la terapia ovvero ciò che stavo studiando. Partecipavo alla lezione e andavo a casa a sperimentare tutto ciò che mi era stato raccontato, attraverso l’atto del cucinare. Ascolto continuamente consigli alimentari basati su quante vitamine, carboidrati, proteine contiene un certo alimento, alla fine a forza di seguire queste nozioni biochimiche mi sono allontanata dall’essenza del cibo. Una mattina di questa inizio estate una sciamana messicana, Abuela Margherita, raccontò ad un gruppo di donne in cerchio in cui c’ero anche io (ovviamente!!! e chi se le perde queste chicche) che stavano celebrando il risveglio del “sacro  feminino” : “Il problema della  scienza è che  ha perso ogni aspetto di umanità” e io aggiungo di tutta la scienza, anche di quella della nutrizione. L’ho studiata scienza della nutrizione ma è stato il corso che meno mi ha coinvolto, che meno mi ha acceso, il mio cuore batteva ad ascoltare e a sperimentare l’energia del cibo. Ho trovato nel corso di terapia alimentare un contatto, un ritorno all’essenza di ciò che ci nutre e questo per me ha assunto un valore inestimabile e si è trasformato in amore per ciò che mi mettevo in bocca. Ricetta dopo ricetta ho visto il mio corpo prendere la forma che avevo sempre desiderato, tonificarsi, diventare forte (certo anche attraverso una pratica costante di yoga e camminate all’aria aperta, parte di uno stile di vita “macrobiotico” ovvero che insegna cosa significhi avere una vita “grande” attraverso la via del cibo, del movimento e della meditazione), i mie organi ripulirsi, la mia mente tranquillizzarsi per conseguire obbiettivi precisi. Ahh come mi è piaciuta la frase del  dott. Franco Berrino, oncologo, in una sua conferenza di presentazione del suo libro “Il cibo dell’uomo” : “Non fidiamoci delle nostre presunzioni scientifiche” aggiungendo poi una frase che mi ha reso ancora più contenta “E’ bene che i medici sappiano cucinare!!!” . Ah ah ah cioè è bene che chiunque parli di alimentazione sappia cucinare e abbia fatto corsi ai fornelli. Però dove si è mai visto questo, fino ad adesso. Il dott. Berrino è un rivoluzionario invece e ha creato una scuola di cucina  perché lui quel che dice lo trasforma in fatto, ma non una scuola di cucina qualunque dove si ammassa in una ricetta qualsiasi ingrediente, dalle uova, al formaggio, alla carne conservata, allo zucchero bianco, una scuola di cucina saggia basata su un principio che lui stesso racconta: “Sarebbe bene mangiare come una volta ma senza patire la fame riscoprendo un modo di mangiare dove al centro ci sono le fibre dei cereali , i legumi, le verdure con pochi dolci naturali di qualità”. E’ ora di lasciare andare un vecchio modo di mangiare che sembra in fondo un po’ un gioco d’azzardo tutto incentrato sulle molecole (vitamine, carboidrati, proteine), i grammi da pesare, le calorie, che non guarda alla provenienza e alla storia del prodotto e agli effetti che provoca, che è frutto di una massificazione che ci ha disumanizzati tutti. Chi si concentra tanto su quelli che io definisco “gli aspetti materiali del cibo” poi per estremo è catapultato ad attaccarsi esclusivamente al gusto e a gusti forti e con questo giustifica ogni tipo di piatto e ogni sua scelta alimentare e finisce sempre per mangiare più del dovuto o addirittura per abbuffarsi. Bisogna andare oltre, bisogna riscoprire l’anima del cibo, solo essa ci sazierà e ci guiderà verso scelte più etiche e più adatte alla nostra essenza energetica. E’ ora di risvegliarci e fare il pieno di cibo vivo che ci renda pienamente ed orgogliosamente umani. Sono profondamente grata a questi studi che mi hanno portato a questo titolo “Guida alla Terapia Alimentare” e con gioia e profonda gratitudine mi impegnerò anche quest’anno a trasmetterli a te. Lo farò attraverso consulenze, conferenze, corsi di cucina ed un metodo che ho studiato per te in questi anni “Io ti accompagno, tu assapori” che ti presenterò nel mio blog a fine ottobre. Quindi preparati le novità saranno tante: -Mercoledì 28 settembre si inizia con una conferenza straordinaria “Il cibo influisce sulla salute e sulle relazioni? E le relazioni influiscono sul tipo di cibo che mangi?” con la partecipazione della scrittrice e

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